MILANO – La Commissione Europea ha adottato una proposta di legge sul ripristino della natura – la Nature Restoration Law. Tale legge, discussa in questi giorni, verrà poi votata dal Parlamento Europeo durante i primi di luglio. Ma, nello specifico, di cosa si tratta e che obiettivi si prefigge? Quali problemi cerca di prevenire e risolvere?
La Nature Restoration Law
La recentissima legge sul ripristino della natura si inserisce all’interno della strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, un piano a lungo termine implementato a tutela del Pianeta e di chi lo abita. Il fine della legge è quello di stabilire degli obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri per ripristinare gli ecosistemi e per proteggere la biodiversità della superficie terrestre e marina entro la fine del decennio.
In generale, la Nature Restoration Law parte dal presupposto che il ripristino degli ecosistemi, degli habitat e delle specie nelle zone terrestri e marine possa consentire il recupero a lungo termine della biodiversità e contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’UE in materia di mitigazione cambiamenti climatici, il tutto attraverso un impegno comune a tutti i Paesi. Le misure previste hanno l’obiettivo ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine entro il 2030, e tutti gli ecosistemi entro il 2050.
Gli obiettivi prefissati dalla nuova proposta europea
La proposta di legge della Commissione Europea viene declinata in sotto-obiettivi più specifici, che possono essere riassunti nei seguenti punti:
- Obiettivi basati sulla legislazione esistente per migliorare e ripristinare gli habitat e la biodiversità su larga scala
- Aumentare la popolazione di impollinatori entro il 2030, fermandone di conseguenza il declino
- Protezione degli habitat forestali
- Prevenzione della perdita netta di spazio verde urbano entro il 2030, e aumento di tali spazi nei successivi 10/20 anni
- Ripristino degli ecosistemi marini
- Rimozione delle barriere che impediscono la connettività fluviale, per fare in mod0 che almeno il 25.000 km di fiumi tornino a scorrere liberamente entro la fine del secolo
Per raggiungere tali obiettivi, ogni Stato membro dovrà comunicare alla Commissione entro due anni dall’entrata in vigore della legge in quale modo prevede di raggiungerli, tenendo monitorati i progressi e riportandoli periodicamente.
Lo stato della natura in Europa
La recentissima proposta di legge sul ripristino della natura nasce dal bisogno di trovare una soluzione per risolvere lo stato di difficoltà in cui si trova in nostro ecosistema europeo. Come riportato dall’European Environment Agency, infatti - in un contesto globale in cui il 75% della terra e il 66% degli oceani sono attualmente gravemente alterati dall'attività umana - a livello europeo, l'81% degli habitat protetti, il 39% degli uccelli protetti e il 63% di altre specie protette sono in uno stato mediocre o scadente, e solo una piccolissima parte di questi ha mostrato miglioramenti negli ultimi anni (EEA, 2020).
Tale legge rappresenterebbe quindi un enorme passo avanti. Il ripristino della natura, inteso come “processo di assistenza attiva e passiva per il recupero di un ecosistema verso, o di ritorno a, una condizione buona” - fortemente voluto e integrato negli obiettivi della Nature Restoration Law - permetterebbe a tutti di avere, infatti, maggiori benefici in termini di sicurezza alimentare, protezione dall’impatto dei cambiamenti climatici e una migliore qualità della vita.
Di Elena Parodi