ROTTERDAM (OLANDA) – Ogni rifiuto, se opportunamente reimpiegato, può divenire una risorsa. È quanto accaduto ai rifiuti in plastica recuperati dal fiume New Meuse, nel quale confluiscono anche le acque reflue e gli scarti inquinanti provenienti da agricoltura e discariche.
Il progetto
Grazie a un progetto ideato dallo studio di architettura WHIM e dalla Recycled Island Foundation, ben 100 metri cubi di rifiuti in plastica sono stati trasformati in Recycled Park, un parco galleggiante urbano che, impedendo alla plastica di raggiungere il Mar del Nord e di inquinarne l’ecosistema, offre nello stesso tempo ai concittadini olandesi la possibilità di sostare piacevolmente sul fiume in piccole e accoglienti oasi verdi.
Utilizzando diverse trappole opportunamente disposte lungo il corso del fiume, i rifiuti sono stati sottratti al flusso delle acque.
Grazie al contributo scientifico dei ricercatori dell’Università di Wageningen, tali rifiuti sono stati poi lavorati e trasformati in piattaforme verdi di forma esagonale, alcune delle quali consentono un habitat favorevole alla crescita e allo sviluppo di flora e fauna non soltanto nella parte emersa ma anche in quella sommersa, mentre altre sono predisposte ad accogliere poche persone che possono così sedersi per conversare piacevolmente al sole.
La plastica che aiuta la vivibilità
«In questo modo - hanno rilevato i progettisti - alla plastica viene dato un nuovo valore come capacità fluttuante per gli ambienti verdi. I parchi galleggianti sono un vantaggio per la città di Rotterdam, ma svolgeranno anche un ruolo ecologico nelle acque fluviali.
Gli elementi costitutivi sono progettati in modo tale che non solo la natura possa crescere in alto, ma anche nell'acqua la nuova vita avrà la sua unica esistenza».
di Fabio Piemonte
19 settembre 2018
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