MILANO – Imballaggi da record in Italia: il nostro Paese eccelle in Europa per il riciclo dei contenitori come vasetti, bottiglie, lattine o scatole realizzati in plastica, acciaio, alluminio, vetro o legno. Il nostro Paese ha infatti raggiunto nel 2020 il record con il 73% degli involucri immessi sul mercato (3,3 punti percentuali in più rispetto al 2019) che hanno trovato nuova vita superando la stima del 71% fatta a inizio anno. Un traguardo che ha consentito all’Italia di superare la quota del 65% chiesta dall'Europa per il 2025. È quanto emerge dai dati diffusi dal Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi che nel 2020 ha gestito il 52% degli imballaggi avviati a riciclo (nel 2019 il 50,2%) e ha stipulato convenzioni con oltre 7.400 Comuni italiani (circa il 97% della popolazione).
Il riciclo degli imballaggi in Italia
Per coprire i maggiori costi che i Comuni sostengono per il ritiro dei rifiuti in modo differenziato, l'anno scorso Conai ha riconosciuto loro 654 milioni di euro, che coprono il 28% dei rifiuti urbani e assimilati e il 7% dei rifiuti totali prodotti nel nostro Paese; 452 milioni, invece, sono stati destinati dal sistema al finanziamento di attività di trattamento, riciclo e recupero. "Risorse che provengono dalle aziende consorziate" spiega il presidente del Conai, Luca Ruini. Gli imballaggi-rifiuto differenziati e dati a Conai nel 2020 sono cresciuti in tutta Italia, con il nord che ha messo a segno un +6% rispetto al 2019, seguito dal sud con +5% e dal centro Italia con +4%.
I numeri del primato in Europa
Sono oltre 9 milioni e mezzo le tonnellate di imballaggi riciclati su un totale di 13 milioni immesse al consumo, in calo del 4% rispetto al 2019 per il venir meno dei pack destinati ai settori commerciali e industriali ma le quantità riciclate non sono diminuite grazie alla crescita della raccolta differenziata urbana, spiega il Consorzio. Così hanno trovato una seconda vita 371mila tonnellate di acciaio, 47mila e 400 di alluminio, 4 milioni e 48mila di carta, un milione e 873mila di legno, 1 milione e 76mila di plastica, 2 milioni e 143mila di vetro. Ciascun materiale ha raggiunto le percentuali di riciclo richieste dall'UE entro il 2025, salvo la plastica a quota 48,7%, che ha mancato per poco l’obiettivo del 50%, ma questo "non rappresenta un problema" assicura il Ruini rilevando che "oggi siamo secondi solo alla Germania in termini di quantitativi di imballaggi riciclati".
Gli investimenti futuri
Sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico, il totale di imballaggi sottratti alla discarica cresce e si avvicina all'84% (83,7%). Un totale di quasi 11 milioni di tonnellate. “Nel riciclo degli imballaggi l'Italia conferma la sua leadership traguardando in anticipo di quattro anni gli obiettivi comunitari" osserva Laura D'Aprile, capo dipartimento transizione ecologica e investimenti verdi del Ministero della Transizione Ecologica, rilevando che "il Sud cresce quasi quanto il Nord e verrà ulteriormente supportato con gli investimenti previsti nel PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Il raggiungimento degli obiettivi - conclude - consente di corrispondere ai Comuni contributi che vanno a ridurre le tariffe, a vantaggio dei cittadini".
Di Salvatore Galeone