MILANO – L'Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo dei rifiuti (urbani, industriali e altri).
Lo dicono gli ultimi dati Eurostat, citati in un comunicato dalla ong ambientalista Kyoto Club.
Con il 76,9% di rifiuti avviati a riciclo, l'Italia presenta una incidenza più che doppia rispetto alla media europea (37%) e ben superiore a tutti gli altri grandi Paesi: la Francia è al 54%, il Regno Unito al 44%, la Germania al 43%.
I dati
La quantità riciclata netta dell'Italia (che include import-export di rifiuti e cascami) è pari a 56,4 milioni di tonnellate ed è inferiore solo a quella della Germania (72,4 milioni di tonnellate).
I flussi più rilevanti per l'Italia sono rappresentati dai cosiddetti riciclabili tradizionali (carta, plastica, vetro, metalli, legno, tessili), che arrivano a 26 milioni di tonnellate. Seguono i rifiuti misti avviati a selezione (circa 14 milioni di tonnellate), i rifiuti organici e verdi (circa 6 milioni di tonnellate) e i rifiuti chimici (1,7 milioni).
I comuni italiani virtuosi
Aumentano i Comuni italiani 'liberi' dai rifiuti: 525 località, per una popolazione che sfiora i 3 milioni di persone.
Al top c'è il Nord Italia con 413 Comuni (79% del totale), segue il Sud con 87 e il Centro con 25. Le migliori Regioni sono nell'ordine: Veneto con il 35% dei Comuni 'rifiuti free', Friuli Venezia Giulia (29%), Trentino-Alto Adige (17%) e Campania (9%); tutte oltre la media nazionale che è del 7%.
Mancano all'appello Valle d'Aosta, Umbria, Puglia e Sicilia.
Questi alcuni dei dati principali del rapporto Comuni ricicloni 2016 di Legambiente realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e in collaborazione con ANCI, CONAI, Utilitalia, FISE-Assoambiente, CiAl, Comieco, CoRePla, CoReVe, Ricrea, Rilegno, CdC- RAEE, CIC e Assobioplastiche.
di Alessandro Conte
17 ottobre 2017
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