MILANO - L'acqua rappresenta circa il 70% del peso corporeo ed è necessaria per il funzionamento quotidiano dell’organismo. La carenza di acqua nel corpo può portare all’insorgere di diverse problematiche, oltre a influire negativamente sul cervello e sulla funzione cognitiva. Diversi studi hanno dimostrato una ridotta funzione cognitiva dovuta ad una non corretta idratazione e l'importanza di bere acqua per preservare (o addirittura migliorare) il nostro benessere psicofisico, evitando così sintomi fisiologici come stordimento, vertigini, mal di testa, nausea e affaticamento.
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Effetti della disidratazione sulle funzioni celebrali e sul corpo
Il cervello, rispetto al resto del corpo, contiene più acqua: circa il 75% di tutta la massa cerebrale è acqua. Essa è necessaria per fornire supporto metabolico e strutturale a cellule e tessuti, oltre ad essere coinvolta nel trasporto di sostanze nutritive e composti essenziali per una corretta funzione neuronale. Un recente studio ha dimostrato come la funzione cognitiva diminuisca in seguito ad una lieve perdita di circa il 2% di acqua corporea, sebbene ciò possa essere influenzato dalle differenze individuali relative ai livelli di forma fisica e alla tolleranza alla disidratazione.
Gli effetti della disidratazione sul cervello: donne contro uomini
Un altro studio ha analizzato il comportamenti di 26 uomini e 25 donne (di circa 20-23 anni). I test cognitivi sono stati eseguiti 20 minuti dopo 3 sessioni di esercizio fisico e includevano test di memoria, vigilanza, velocità di elaborazione e valutazione dell'umore. I risultati indicavano che le donne subivano maggiormente le conseguenze dovute ad un mancato reintegro dei nutrienti attraverso l’idratazione, registrando mal di testa e difficoltà di concentrazione. Pertanto, le donne sono più sensibili rispetto agli uomini alle conseguenze dovute ad una lieve disidratazione a livello cognitivo e di umore.
Idratazione e umore
Interessanti i risultati dello studio di un gruppo di ricercatori svizzeri: i medici hanno chiesto a coloro che abitualmente bevevano la giusta quantità di acqua al giorno di ridurne l'assunzione di 1 litro al giorno, mentre al contrario a coloro che non bevevano a sufficienza è stato chiesto di aumentare il loro consumo a 2,5 litri al giorno per 3 giorni. I risultati di questo studio hanno mostrato che coloro che hanno aumentato l'assunzione giornaliera di acqua hanno fatto registrare punteggi migliori dal punto di vista dell'umore e a livello fisiologico (inclusa la sonnolenza ridotta). Quelli, invece, che hanno diminuito l'assunzione giornaliera di acqua hanno ottenuto punteggi peggiori prendendo in considerazione gli stessi parametri, oltre ad avvertire maggiormente il senso della sete ed apparire meno rilassati.
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Le conclusioni: bere acqua fa bene al cervello
Tutti questi studi dimostrano come assumere la giusta quantità d’acqua al giorno possa portare a dei benefici anche a livello emotivo. Tali effetti sono particolarmente importanti per le persone anziane, più esposte nel compromettere le proprie capacità cognitive legate a una moderata disidratazione. Una corretta idratazione comporta notevoli benefici a livello cognitivo anche nei giovani adulti: mantenersi idratati è la chiave per garantire un apprendimento e un'attenzione ottimali, oltre al buon umore.
Di Rossella Digiacomo