MILANO – In occasione della Giornata Mondiale del Sonno, che viene celebrata ogni secondo venerdì di marzo, la redazione di In a Bottle si è chiesta come mai l’essere umano, durante la notte, non avverta il bisogno di bere un bicchiere di acqua. La risposta la si può trovare in uno studio pubblicato sulla rivista di settore “Nature Neuroscience” e la si deve ad uno studio condotto da alcuni ricercatori facenti parte del “McGill University Health Center”.
Il principale “responsabile” è un ormone antidiuretico, la vasopressina
Tale ormone, all’interno del nostro corpo, controlla la ritenzione dei liquidi. Questo è prodotto dalle cellule dell’ipotalamo, che sono a loro volta “attivate” da un gruppo di altre cellule chiamate “osmosensibili”, ovvero in grado di rilevare concentrazioni di acqua nel sangue. In condizioni di disidratazione l’attività di queste cellule è amplificata e, grazie alla formazione di urine più concentrate, la vasopressina determina il recupero dei fluidi del corpo. Nell’ipotalamo, inoltre, è presente un nucleo “suprachiasmatico”, ovvero un gruppo di cellule che regola i ritmi quotidiani del nostro organismo: studiando la relazione fra questi, due scienziati canadesi hanno scoperto che durante il sonno si rafforza la connessione tra le cellule “osmosensibili” e quelle che secernono vasopressina. In questo modo anche la minima carenza di acqua è in grado di provocare un ingente rilascio dell’ormone.
In un secondo momento i ricercatori del “McGill University Health Center” hanno stimolato artificialmente l’attività del nucleo “suprachiasmatico” ed hanno osservato un conseguente indebolimento della connessione tra i due gruppi di cellule. Da ciò deriva che il nucelo “suprachiasmatico” agisce come un freno, inibendo la secrezione di vasopressina da parte dell’ipotalamo.
Ricordarsi di bere acqua prima di andare a dormire
Secondo uno studio, pubblicato sul Behavioral Medicine Journal, gli scienziati raccomandano di idratarsi in maniera corretta prima di andare a letto, una buona pratica che agevola notevolmente i processi digestivi conciliando il sonno. Allo stesso tempo, però, è importante non ingerire liquidi in quantità eccessive tali da doversi alzare ed interrompendo così il riposo notturno dell’individuo. In questo modo l’organismo può mantenere uno stato di benessere costante che consente di dormire serenamente e di trovare, il mattino seguente, la giusta concentrazione per affrontare la giornata.
Consigli sul tipo di acqua da prediligere? Gli esperti precisano che quella più indicata, per favorire la digestione e contrastare l’iperacidità gastrica (magari in periodi di stress), è una ricca di bicarbonati e di solfati. Si consiglia, in particolare, quella con bicarbonati quando si consumano pasti molto proteici o abbondanti.
di Rossella Digiacomo
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