A Cannes il nuovo ecomuseo a tutela della biodiversità marina

A Cannes il nuovo ecomuseo a tutela della biodiversità marina

L’ecomuseo sottomarino sorge al largo dell’Isola di Sainte Marguerite ed è arricchito dalle “maschere” dell’artista Jason deCaires Taylor

MILANO - Gigantesche sculture sommerse in un'area protetta riservata alla biodiversità. È il nuovo ecomuseo sottomarino di Cannes, in Costa Azzurra. Esso si trova al largo dell’Isola di Sainte Marguerite, una delle isole che fanno parte dell’arcipelago delle Lérins, facilmente raggiungibile da Cannes con un battello.

La riqualificazione del territorio

Voluto dal sindaco della città di Cannes David Lisnard, la realizzazione dell’eco museo sottomarino del’Isola di Sainte Marguerite ha visto il coinvolgimento dello scultore britannico Jason deCaires Taylor per riqualificare il tratto di mare degradato. Per l’occasione, l’artista ha realizzato sei enormi maschere, basandosi sulla fisionomia e sui volti di 6 abitanti di Cannes, selezionati dall’artista tra un totale di 45 candidati. Ciascuna installazione rappresenta diverse età e occupazioni: è possibile ammirare i volti di un anziano pescatore, di una bambina e di una studentessa, insieme a quelli di imprenditori e lavoratori.

Dove si trova e come visitarlo

L’ecomuseo sottomarino si trova ad una distanza che va da 84 a 132 metri dalla riva e ad una profondità variabile da 3 a 5 metri. Esso potrà essere visitato senza necessità di particolari attrezzature subacquee: sarà sufficiente una maschera con boccaglio ed un paio di pinne per raggiungere le installazioni ancorate nella sabbia. L’isola di Sainte Marguerite è diventata famosa per la leggenda della Maschera di Ferro, il celebre prigioniero rinchiuso nel carcere di Stato dell’isola Santa Margherita dal 1687 al 1698. La sua vicenda è stata narrata da Alexandre Dumas nel suo romanzo “Il Visconte di Bragelonne”, che ha ispirato il celebre film “La Maschera di Ferro”.

Le maschere rifugio per la fauna marina

Le enormi maschere, alte circa due metri e pesanti circa 10 tonnellate l’una, sono ancorate al fondale tramite una colata di calcestruzzo nautico e pietre. Oltre alla loro funzione artistica, queste maschere sono parte di un vero e proprio esperimento di ecologia marina. Le statue sono state realizzate in un materiale marino ecologico con PH neutro, hanno una superficie rugosa e presentano anfratti che nel tempo potranno essere colonizzati da alghe, pesci e molluschi, trasformandosi in un rifugio per la fauna che popola le acque delle isole di Lérins. In questo modo le installazioni contribuiranno a ripopolare il tratto di mare in cui si trovano, al momento esclusivamente riservato alla balneazione.

Osservatorio per la biodiversità marina

L’area dell’ecomuseo, oltre a costituire un habitat favorevole al riparo e alla proliferazione della biodiversità marina, sorge in armonia con le attività di pesca e di immersione. Il progetto prevede anche un regolare monitoraggio dell’ecosistema sottomarino dell’arcipelago e costituisce un osservatorio privilegiato dell’evoluzione della biodiversità marina, coerente con la volontà dell’Amministrazione comunale di proteggere tale spazio naturale e sensibilizzare il grande pubblico in merito alla necessità di preservare questo ecosistema.

Di Salvatore Galeone

photocredits: © J. deCaires Taylor

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