MILANO – Dalla sua Dream Factory – uno studio in una vecchia fabbrica di vetro a Rotterdam – l’artista olandese Daan Roosegaarde, designer e attivista ambientale, realizza progetti e iniziative per parlare di sostenibilità, cercando di sensibilizzare il suo pubblico con l’obiettivo di creare “paesaggi del futuro” anche attraverso un pizzico di curiosità.
Daan Roosegaarde: la storia e la nomea dell’artista
Nato in Olanda nel 1979, Daan Roosegaarde si definisce pensatore creativo e creatore di progetti sociali, la cui filosofia artistica è basata principalmente sull’incrocio tra natura e tecnologia. Studioso di Belle Arti e laureato in Architettura, ha fondato il suo studio a Rotterdam nel 2007, dove attualmente collabora con designer e ingegneri.
Conosciuto e rinomato in tutto il mondo, ha partecipato ad eventi internazionali, è stato ospite in diverse università, e ha ottenuto numerosi premi a livello globale. È infatti Young Global Leader al World Economic Forum, membro del team di innovazione della Nasa, riconosciuto da Forbes e Wired come responsabile del cambiamento creativo, professore e ospite presso l’Università di Monterrey in Messico e la Tongji University di Shangai.
Bellezza, pulizia e sostenibilità: la filosofia della sua arte
La filosofia alla base delle opere di Daan Roosegaarde e dell’intero team è “Schoonheid”, termine olandese che al tempo stesso significa bellezza – nell’accezione che più si avvicina alla creatività – e pulizia – vale a dire aria ed energia pulite. L’obiettivo delle sue opere è infatti quello di innovare attraverso l’arte e il design, analizzando il rapporto tra persone, tecnologia e spazio.
L’artista cerca di proporre al proprio pubblico un modo alternativo per parlare di sostenibilità e di temi legati all’ambiente, cercando di far sentire le persone come parte di una soluzione più che parte del problema. Daan Roosegaarde crea “i paesaggi del futuro” per spronare il suo pubblico a immaginare un mondo diverso, coinvolgendolo direttamente attraverso delle opere che possano essere guardate e vissute, e che sappiano portare le persone ad interrogarsi.
Le opere dell’artista olandese
Tra le opere più famose e più recenti – esposte in diversi paesi del mondo – si trovano, ad esempio:
- Spark – i fuochi d’artificio organici che illuminano le città, ispirati alla luce delle lucciole, che da sempre hanno incuriosito gli occhi dell’artista. Le migliaia di scintille di luce biodegradabili fluttuano nell’aria per incoraggiare il pubblico a meravigliarsi e riflettere. L’obiettivo, ancora una volta, è fornire un’alternativa migliore e sostenibile ai metodi di celebrazione tradizionali e inquinanti
- Seeing stars – in collaborazione con l’UNESCO, l’artista ha ideato il progetto per la città olandese Franeker, con l’obiettivo di spegnere tutte le luci della città per poter rivedere le stelle, instaurando un senso di connessione reciproca e con il Pianeta. Un vero e proprio progetto collaborativo tra residenti, governo, imprese, Unesco e Studio Roosegaarde per vedere “l’incredibile performance di luce nascosta in alto nel nostro cielo”.
- Space Waste Lab Performance – un progetto in collaborazione con l’European Space Agency per individuare, raccogliere e trasformare i rifiuti spaziali in esperienze sostenibili. Situata all’esterno, si tratta di un’opera d’arte che utilizza la tecnologia a fasci verdi LED e il tracciamento in tempo reale per visualizzare i rifiuti spaziali tra i 200 e 20.000 chilometri di altitudine.
Di Elena Parodi