MILANO – Nato e cresciuto in Danimarca, l’artista Thomas Dambo ha girato il mondo per trovare una casa alle proprie opere. Partendo dal suo paese d’origine, ha trascorso gli ultimi 9 anni a costruire dei giganti Troll con materiali riciclati, tra cui soprattutto il legno, nascondendoli in parchi e zone verdi in tutto il globo, passando, per citarne alcuni, per Stati Uniti, Porto Rico, Cina e Australia.
L’originalità e il tratto distintivo dell’artista si riscontrano quindi nella sua capacità di unire arte, paesaggi, riciclaggio e mistero, nel tentativo di riavvicinare le persone alla natura.
Mistero e originalità che, ancora una volta, si nascondono dietro l’ultima geniale trovata dell’artista: una caccia al tesoro alla ricerca del centesimo Troll.
La storia di Dambo e dei suoi Troll
La passione e l’energia contraddistinguono da sempre – da quando era bambino – colui che ama definirsi come “l’attivista dell’arte del riciclo”. Un bambino ricco di immaginazione e voglia di costruire cose, anche incoraggiato e spronato dall’ambiente in cui è cresciuto, dove espressione artistica e risoluzione creativa dei problemi si intrecciavano con la vita di tutti i giorni.
La particolare scelta di raccontare l’importanza e il valore della natura attraverso dei giganti Troll di legno si inserisce perfettamente nel contesto sociale e culturale in cui è nato e cresciuto. Ispirato dai racconti popolari scandinavi che da sempre caratterizzano la narrazione dei paesi nordici - dalla letteratura al turismo -, Thomas Dambo ha deciso di renderli protagonisti della propria arte per il significato intrinseco che si portano dietro. Una vera e propria metafora di tutto ciò che è oltre, al di là, selvaggio, sconosciuto e spaventoso – la Natura, per intendersi. Una natura che a volte sembra starsene in disparte, in silenzio, ma che può diventare anche feroce e brutale.
L’arte come mezzo per riavvicinarsi alla natura
L’artista danese è stato capace di legare arte e riciclaggio, tradizione e innovazione, natura e persone. E l’ha fatto rendendo giocosi e avvicinabili quelli che, per la tradizione, erano giganti spaventosi e misteriosi.
Anche se un filo di mistero è rimasto, Thomas Dambo si è cimentato – ancora una volta, e come quando era piccolo – nella costruzione di cose sfruttando la sua espressione artistica e la sua capacità di trovare soluzioni creative. Perché l’obiettivo delle sue opere è esattamente quello di risolvere un problema: creare un mondo in cui le persone amano la natura e si impegnano per proteggerla.
“Voglio utilizzare i rifiuti per trasformarli in qualcosa che apra gli occhi e la mente delle persone”, afferma Thomas Dambo. “Se continuiamo a gettare via il mondo, prima o poi avremo un mondo senza montagne e senza boschi”. Il fine ultimo è quindi quello di sensibilizzare le persone sulle tematiche relative a sostenibilità e ambiente, mostrando la necessità e il valore del riciclaggio. L’importanza di dare una seconda vita e una seconda storia alle cose – che siano oggetti, rifiuti o Troll – è l’insegnamento che si cela dietro le opere dell’artista danese.
Di Elena Parodi