MILANO – Dell’acqua su Marte e della possibilità che il pianeta rosso possa ospitare la vita se ne è spesso parlato negli ultimi anni. Oggi però arriva una nuova scoperta che sembrerebbe dare una certezza in più su quella che potrebbe non restare semplicemente una fantasiosa idea.
Nell’acqua salata trovata nel sottosuolo di Marte c’è una quantità d’ossigeno tale da rendere possibile la nascita di microrganismi. Lo sostiene una ricerca promossa dal California Institute of Technology (Caltech) pubblicata recentemente sulla rivista Nature Geoscience.
La scoperta
Secondo i ricercatori americani, l’ossigeno presente nel sottosuolo di Marte potrebbe consentire la vita di microrganismi e anche quella di organismi più complessi come le spugne, nonostante l’atmosfera del pianeta rosso sia quasi del tutto priva di tale gas.
In particolare essi hanno avuto modo di constatare che le concentrazioni di ossigeno sono particolarmente elevate soprattutto nelle regioni polari.
“I nostri risultati – affermano i ricercatori dell’Institute di Caltech – suggeriscono che su Marte ci possono essere ambienti in superficie con sufficiente O2 disponibile per far respirare i microbi aerobici”.
Tale studio va così a confermare quanto già rilevato dal radar italiano Marsis e dalla sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Mars Express in orbita da 15 anni, la quale aveva individuato la presenza di un grande lago di acqua salata sul pianeta rosso.
L’acqua nello spazio
Quella su Marte è l’ultima di una delle scoperte legate a un filone di ricerca che punta a verificare se oltre la Terra ci sia acqua e, di conseguenza, vita. Dall’oceano nascosto sotto Plutone scoperto in due distinte spedizioni scientifiche, alla mappatura completa dell’acqua sulla Luna: l’uomo ha sempre guardato col naso all’insù affascinato dalla possibilità di poter un giorno abitare su pianeti diversi dal nostro.
Così la ricerca spaziale, unita anche all’antica e affascinante voglia di andare oltre i limiti del conosciuto, potrebbe davvero prospettare un futuro extra-terrestre. Ma prima di tutto occorre sapere di poter trovare acqua, e tutti gli sforzi fatti in questa direzione sembrano essere confortanti.
di Salvatore Galeone
30 ottobre 2018
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