MILANO – Il recente rapporto Global Markets for Bottled Water Products realizzato da BCC Research ha fotografato il mercato globale dell’acqua in bottiglia rilevando che si registrerà una crescita di 195 miliardi di dollari – pari a un tasso di crescita annuale composto del 10,7% - nel settore entro il 2018.
Ma parlare semplicemente “bottiglia d’acqua” è riduttivo e poco corretto poiché, come spiega un pratico specchietto redatto dal l’IBWA (International Bottled Water Association), esistono diversi “tipi” d’acqua in bottiglia che devono essere chiaramente esplicitati in etichetta.
Acqua di sorgente
Deriva da un giacimento sotterraneo da cui sgorga naturalmente alla superficie.
Deve essere raccolta solo alla fonte e attraverso un foro che arriva fino al giacimento che la alimenta.
Deve conservare tutte le proprietà fisiche precedenti all’estrazione così come mantenere inalterate la composizione e la qualità.
Acqua depurata
È acqua prodotta per distillazione, deionizzazione, osmosi inversa e altri processi che rendono potabile l’acqua dolce di superficie.
Acqua minerale
Un’acqua minerale, per essere definita tale, deve provenire da falde sotterranee protette da rischi di inquinamento, avere caratteristiche igieniche particolari ed eventuali proprietà favorevoli alla salute.
Per essere riconosciuta ed autorizzata come “acqua minerale naturale”, inoltre, le sue caratteristiche devono essere valutate sotto il profilo geologico e idrogeologico, organolettico, fisico-chimico, microbiologico; questo a garanzia della sua purezza originaria e della costanza nel tempo delle sue caratteristiche essenziali.
Infine, secondo la legislazione italiana (Decreto Legislativo n. 176 dell'8 ottobre 2011 attuazione della Direttiva 2009/54/CE sull'utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali) è il Ministero della Salute che riconosce e autorizza un’acqua “Minerale Naturale” in quanto tale.
di Salvatore Galeone
16 maggio 2018
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