Con quali tipi di plastica si producono le bottiglie? Che differenza c’è tra riciclabile, riciclo e riciclato? Come vengono smaltite le bottiglie in PET usate? Sono queste alcune delle domande più frequenti che costantemente ci poniamo di fronte ad un tema tanto delicato quanto complesso come quello del riciclo della plastica. “Tutto quello che vorresti sapere sulle bottiglie di plastica”, il booklet del Gruppo Sanpellegrino, risponde a quesiti e curiosità legate al tema del riciclo delle bottiglie in PET.
Il PET e il suo ciclo di vita
Le plastiche non sono tutte uguali: ce ne sono oltre 200 tipologie e ognuna ha le proprie caratteristiche, proprietà e campi di applicazione. Tra queste, il PET (polietilene tereftalato): una resina leggera, resistente, sicura, adatta al contatto con gli alimenti e, soprattutto, è riciclabile al 100% ed è tra i migliori materiali per garantire le qualità delle bevande. Questo materiale, oltre ad avere origini differenti – fossile o biologica - se raccolto e smistato può essere riciclato e, a sua volta, può dare vita ad altre bottiglie in R-PET (Recycled PET). Infatti, le bottiglie in PET, una volta conferite negli appositi contenitori, vengono raccolte, smistate e separate dagli altri materiali. Le bottiglie pre-smistate vengono, poi, pressate in balle – grandi cubi compatti contenenti da 5.000 a 10.000 bottiglie – che a loro volta vengono aperte mediante appositi macchinari dando il via, così, al processo di riciclo. In seguito, vengono rilavorate dalle aziende specializzate nella realizzazione di nuovi prodotti con il PET riciclato permettendo così la creazione di nuove bottiglie, giocattoli o capi di abbigliamento.
L'impegno del Gruppo Sanpellegrino
Ma qual è l’impegno del Gruppo Sanpellegrino riguardo questo tema? Come viene evidenziato nel booklet “Tutto quello che vorresti sapere sulle bottiglie di plastica”, il Gruppo Sanpellegrino, nel corso degli anni, si è impegnato con una strategia volta a ridurre l’impronta ambientale al fine di realizzare progetti specifici che lavorano non solo sul fronte del packaging ma anche su quello dell’impatto della produzione e del trasporto. Relativamente al packaging, l’azienda si è posta l’obiettivo di raggiungere, entro il 2025, il 35% di PET riciclato all’interno di tutta la gamma dei suoi prodotti. Levissima e Acqua Panna, invece, si sono poste un obiettivo ancora più sfidante: produrre, entro il medesimo arco temporale, tutte le loro bottiglie con una percentuale di R-PET pari al 50%, ovvero il massimo contenuto di PET riciclato consentito dalla normativa italiana.
di Prisca Peroni
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