MILANO - Il cambiamento climatico è ritenuto un’emergenza globale da 7 giovani su 10. L’Italia guida la classifica, insieme alla Gran Bretagna, con l’81%. Mai nessuna generazione, prima di quella dei nati dopo il 2000, si era dimostrata così sensibile nei confronti del riscaldamento globale. È quanto emerge dal “Peoples’ Climate Vote”, la più grande indagine mondiale mai realizzata sul riscaldamento climatico. Il sondaggio, condotta dal Programma dell’ONU per lo sviluppo (UNDP), insieme all’Università di Oxford, ha coinvolto oltre 1,2 milioni di persone sparse in almeno 50 paesi in tutto il mondo, raggiungendo anche una quota importante di giovani nella fascia d’età 14-18.
Le politiche da adottare per salvaguardare il clima e ridurre i cambiamenti climatici
Agli intervistati è stato chiesto se considerassero il cambiamento climatico fosse considerato un'emergenza globale e se condividessero le politiche legate al clima adottate in diversi settori: economia, energia, trasporti, cibo e allevamento, natura e protezione delle persone. I risultati hanno mostrato che le persone vogliono politiche climatiche di ampio respiro che vadano oltre la situazione attuale. Ad esempio, in otto dei dieci paesi ancora fortemente dipendenti dalle fonti fossili, la maggior parte degli intervistati appoggia l’espansione delle energie rinnovabili (il 65% degli americani e il 76% degli Australiani). In Brasile e Indonesia, alle prese con le devastazioni della deforestazione, la conservazione delle foreste emerge come priorità rispettivamente per il 60% e il 57% dei rispondenti. Nove dei dieci paesi più urbanizzati coinvolti nel sondaggio sostengono la necessità di un maggiore utilizzo di auto e autobus elettrici o biciclette.
La sensibilità verso l’ambiente delle giovani generazioni
I giovani sotto i 18 anni (74%) sono i più propensi a ritenere il cambiamento climatico una priorità. Con l’aumento dell’età l’attenzione sembra calare: il climate change è ritenuto una priorità globale per il 65% delle persone di età compresa tra 18 e 35 anni, per il 66% di età compresa tra 36 e 59 anni e per il 58% di quelle con più di 60 anni. Le nazioni dove il cambiamento climatico è ritenuto maggiormente un'emergenza sono Regno Unito (81%), Italia (81%), Giappone (79%), Francia (77%) e Germania (77%). Gli Stati Uniti, in media, sono meno preoccupati per il clima: la percentuale di chi considera la situazione attuale come un’emergenza è del 65%. I Paesi meno angosciati dalla questione sono Moldavia (50%), Argentina (58%) e India (59%).
Il sondaggio mostra inoltre un collegamento diretto tra il livello di istruzione di una persona e il suo desiderio di azione per il clima. C'è stato un riconoscimento molto alto dell'emergenza climatica tra coloro che hanno frequentato l'università o il college in tutti i paesi, dalle nazioni a basso reddito come il Bhutan (82%) e la Repubblica Democratica del Congo (82%), ai paesi più ricchi come Francia (87%) e Giappone (82%).
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Di Salvatore Galeone