MILANO – Possibile svolta nel riciclo della plastica: gli scienziati dell’azienda Carbios hanno individuato un enzima batterico, originariamente scoperto nel compost delle foglie, in grado di “digerire” la plastica e consentire di ricavarne nuovamente PET di qualità elevata. Così, sfruttando le capacità di questo enzima, i ricercatori hanno sviluppato una tecnologia capace di riciclare il PET, ed altre materie plastiche, creando PET riciclato equivalente a quello vergine.
Come funziona
La tecnologia di Carbios utilizza enzimi specifici che consentono il riciclo di una gamma molto più ampia di materie prime plastiche in PET e di fibre in poliestere. Questo processo innovativo dà vita a un PET riciclato equivalente a un PET vergine, che può essere utilizzato nella produzione di bottiglie o di altre tipologie di imballaggio. Gli scienziati di Carbios hanno analizzato l’enzima e introdotto delle mutazioni per migliorarne le capacità di scomporre la plastica di cui sono costituite le bottiglie, stabilizzandolo a 72°C. I ricercatori hanno utilizzato l’enzima per abbattere una gran quantità di bottiglie di plastica che sono state riciclate al 90% in circa 10 ore. Il team di lavoro ha utilizzato il materiale formato per creare nuove bottiglie di plastica per alimenti.
Verso un’economia sempre più circolare
“Questa tecnologia brevettata – dichiara Alain Marty, Science Director presso Carbios - offre il potenziale per riciclare, all’infinito, la plastica PET e spianare la strada per il contenuto di PET riciclato al 100% in nuovi prodotti. Il processo di riciclo avvia inoltre una vera e propria transizione verso un’economia circolare. Carbios ha ottenuto un primato mondiale utilizzando la sua tecnologia enzimatica per creare bottiglie in PET da plastica riciclata al 100%. Un approccio biologico che può gestire tutte le forme di PET: trasparente, colorata, opaca, multistrato e fibre di poliestere. Creando un’economia circolare da materie plastiche e fibre usate, la tecnologia di riciclo ideata da Carbios offre una soluzione sostenibile e responsabile”.
L’azienda francese ha stretto una partnership con una società di biotecnologie, Novozymes, per produrre il nuovo enzima. Il costo finale, così, rappresenterà soltanto il 4% di quello della plastica vergine a base di petrolio.
di Rossella Digiacomo
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