MILANO – Come annunciato in un tweet, Donald Trump ha affermato che a breve arriverà la decisione definitiva sull’uscita degli Stati Uniti dagli accordi sul clima di Parigi, scenario aperto nel recente G7 tenutosi in Sicilia. A livello mondiale non sono mancati i disappunti e anche il mondo scientifico ha iniziato ad analizzare quali possono essere le conseguenze di questa decisione sul cambiamento climatico. In linea generale tutti concordano sul fatto che il mancato rispetto degli accordi di Parigi porterà il termometro terrestre a superare la famosa soglia di +2°C con possibili ripercussioni su dinamiche geografiche ed eventi climatici.
Rischi su cibo, acqua e aria
La rivista Climate Change, per esempio, fa sapere attraverso le parole dell’editor Michael Oppenheimer, della Princeton University, che un ritardo nell’applicazione degli accordi di Parigi farà “stringere il cappio” attorno al collo del pianeta. Ecosistemi distrutti, sostiene Kevin Trenberth di Atmospheric Research. Ma non solo: il cambiamento climatico renderà infatti più difficile anche l’accesso al cibo e all’acqua potabile.
Attraverso simulazioni al computer, gli esperti di Climate Interactive ritengono inoltre plausibile che se gli Stati Uniti non si atterranno agli accordi e non limiteranno l’inquinamento causato dall’indotto del carbone, ci potrebbero essere 3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in più entro il 2030, e gli Usa causeranno da soli un aumento delle temperature medie di 0,3 °C entro la fine del secolo.
E gli altri Paesi?
Nel caso in cui Donald Trump decida far uscire gli Stati Uniti dagli accordi internazionali gli occhi saranno puntati sugli altri Paesi. L’auspicio generale è che tutti possano mantenere fedelmente l’impegno per costruire un futuro più pulito e più sicuro.
di Alessandro Conte
12 giugno 2017
credits: AP Photo/Pablo Martinez Monsivais