MILANO – La crisi climatica esiste, ma non sembra condizionare tutti allo stesso modo. I più sensibili al climate change? I giovani italiani e spagnoli. È quanto emerge dal sondaggio dell’Open Society European Policy Institute. Il rapporto fa il punto sulla percezione dei problemi legati al clima, dell’impatto del cambiamento climatico e delle sue cause. L’indagine, oltre all’Italia, ha coinvolto altri sei Paesi dell’Unione Europea (Germania, Francia, Spagna, Svezia, Polonia e Repubblica Ceca), la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.
Le cause del climate change
Dal sondaggio emerge come l’opinione pubblica sia tutto sommato consapevole e attenta al tema della crisi climatica. Nonostante però la conoscenza di alcuni messaggi fondamentali, rimangono tuttavia delle percezioni errate. Ad esempio relativamente a quanto pesa l’azione dell’uomo sul cambiamento climatico: una quota non piccola ritiene, al contrario di quanto stabilito dalla comunità scientifica, che il climate change derivi in egual misura da cause naturali e da fattori antropici. E sebbene la grande maggioranza di cittadini europei e statunitensi concordi sul fatto che il cambiamento climatico richieda una risposta collettiva, solo il 47% ritiene di avere, come individui, una responsabilità diretta.
Il parere delle persone sul cambiamento climatico
La maggior parte delle persone intervistate non pensa che la propria vita sarà fortemente influenzata dal cambiamento climatico nei prossimi 15 anni. Il quadro è differente solo in Italia e Francia, dove più di una persona su 4 pensa invece che la propria vita sarà notevolmente sconvolta dalla crisi climatica entro il 2035 se non verranno intraprese delle azioni. Una considerevole minoranza crede invece che la propria vita non cambierà affatto a causa del cambiamento climatico incontrollato. A guidare la lista di chi ostenta questo ottimismo c’è la Repubblica Ceca (26%) seguita da Svezia (19%), Stati Uniti e Polonia (18%), Germania (16%) e Regno Unito (15%).
La sensibilità delle nuove generazioni
La maggioranza degli intervistati in ogni Paese ritiene che prima o poi gli effetti negativi del cambiamento climatico si manifesteranno. La crisi climatica ha un orizzonte mobile, nella percezione pubblica. Dal sondaggio emerge che le nuove generazioni, in alcune regioni del mondo, sembrano avere una coscienza climatica più profonda ed essere più consapevoli. Tra i più attenti alla crisi climatica ci sono i ragazzi spagnoli e quelli italiani, rispettivamente con il 43% e il 46% dei giovani nella fascia d’età 18-34. Per gli italiani la migliore azione che un individuo può intraprendere per contrastare il cambiamento climatico è “ridurre i rifiuti e riciclare di più”. Prendendo in considerazione tutte le fasce d’età della popolazione, dopo Spagna (80%) e Italia (73%) troviamo Polonia (64%), Francia (60%), Regno Unito (58%) e Stati Uniti (57%) concordi nell'affermare che “occorre fare tutto il possibile per fermare il cambiamento climatico".
Di Salvatore Galeone