MILANO – Come un’oasi nel deserto. E’ stato probabilmente questo il pensiero del fotografo Elliot McGucken di Los Angeles alla vista di un enorme lago nella Death Valley, immortalato e pubblicato sul suo profilo Instagram.
La spiegazione scientifica
La causa di questo lago temporaneo è da attribuirsi alle abbondanti precipitazioni a cui questa terra non è abituata e al fatto che l’acqua non viene velocemente assorbita dall’ambiente deserto. Tra il 5 e il 6 marzo sulla Death Valley sono scesi ben 2,2 centimetri di pioggia, circa il triplo rispetto alla media registrata solitamente in questo preciso periodo dell’anno, durante il quale le precipitazioni raggiungono gli 8 millimetri. L’anomalia sta nel fatto che la zona ha registrato in poche ore quasi la metà della pioggia che mediamente cade ogni anno, cioè 5,08 centimetri.
Zona calda e deserta
La Valle della Morte, più conosciuta come “Death Valley”, è un deserto degli Stati Uniti d'America la cui area costituisce un Parco nazionale situato nello Stato della California e in piccola parte nel Nevada, il "Parco Nazionale della Valle della Morte" (Death Valley National Park), luogo molto secco e caldo del Nord America. Da maggio a settembre la temperatura di giorno è in media sui 45 °C con delle punte anche oltre i 50 °C mentre la notte scende a 35 °C. Solitamente la Death Valley è frequentata fuori stagione, soprattutto in inverno, periodo in cui, dopo brevi ma intense fasi piovose, è possibile osservare il fenomeno del deserto fiorito.
di Salvatore Galeone
Source: www.mcgucken.com