MILANO – Un team di ricercatori della Technological University of Lappeenranta è arrivato alla conclusione che, oltre al ruolo chiave nella decarbonizzazione del settore elettrico globale, l’energia solare ed eolica contribuirebbe a ridurre il consumo di acqua fino al 97%.
I vantaggi delle turbine eoliche
Secondo lo studio, per produrre lo stesso quantitativo di energia di 1 MegaWatt l’ora, la tecnologia, basata sul fotovoltaico utilizzerebbe dal 2% al 15% dell’acqua impiegata dalle centrali nucleari e dal carbone. Di contro, le turbine eoliche consumerebbero tra lo 0,1% ed il 14% della stessa quantità. Il che rappresenterebbe un doppio “guadagno” per le tecnologie rinnovabili, che sono quasi vicine alle zero emissioni di anidride carbonica. Nella migliore delle ipotesi quindi, sempre secondo i dati emersi da questa indagine, il consumo di acqua nella produzione di elettricità, su scala mondiale, potrebbe essere ridotto del 75% entro il 2030. Entro il 2050, inoltre, si potrebbe raggiungere anche più del 97% con la sola condizione che molte centrali termoelettriche a combustibile fossile e nucleare siano sostituite da fonti di generazione pulite.
Il ruolo giocato da Stati Uniti e Cina
Gli Stati Uniti, qualche anno fa, sono stati i maggiori utilizzatori di questo tipo di energia elettrica, con una quota mondiale del 35,7% seguiti dalla Cina con il 31,5%. I ricercatori hanno infine concluso affermando che l’acqua risparmiata da fonti rinnovabili potrebbe essere impiegata per la produzione alimentare o per la coltivazione di ecosistemi acquatici.
di Salvatore Galeone
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