Si può “indossare” l’acqua? Arrivano i vestiti “vibranti” che aiutano a stare meglio - In a Bottle

Si può “indossare” l’acqua? Arrivano i vestiti “vibranti” che aiutano a stare meglio

I ricercatori dell’università Carlo III di Madrid hanno progettato dei vestiti in grado di far provare, sulla propria pelle, emozioni e sensazioni differenti

MILANO – Sarà come indossare l’acqua, le nuvole o le rocce. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Robotics and AI, condotto dall’Università Carlo III di Madrid, il prossimo passo nel mondo del Fashion è la creazione di vestiti “vibranti”. Questi capi d’abbigliamento possono provocare diverse sensazioni sulla pelle e far sentire l’individuo più calmo, più forte o più sicuro di sé.

Le emozioni sono provocate da minuscoli motori

Ana Tajadura-Jimenez, una delle ricercatrici dell’Università Carlo III di Madrid che ha realizzato lo studio, si è chiesta se fosse possibile progettare vestiti in grado d’influenzare le sensazioni interne provate dall’uomo. Il team di studiosi, così, ha cucito dei minuscoli motori (larghi 10 millimetri, con uno spessore di 3) capaci di emettere delle vibrazioni su alcuni tipi di tessuto, come il jersey o il poliestere. I test sono stati condotti su un campione di 29 persone. È stato chiesto loro di descrivere le sensazioni provate dopo aver percepito la vibrazione. Si poteva scegliere collegando le emozioni vissute a tre elementi: l’acqua, le nuvole o la roccia.

L’acqua risulta essere collegata alla sofficità

Morbidezza e calore sono sensazioni riferite alla “categoria” nuvola, mentre la sofficità era più vicina all’acqua. La roccia, invece, rimanda ad un qualcosa di liscio.

Non è la prima volta che sono stati creati degli abiti che, oltre ad essere indossati, sono stati anche “vissuti” direttamente sulla pelle di chi li porta. Alcuni designer, infatti, hanno realizzato una camicia in grado di “donare” abbracci, o una maglietta “vibrante” che aiuta a migliorare la postura, passando anche per una sciarpa rilassante per il collo e la pelle. 

di Rossella Digiacomo

Source: Adobe Stock

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