Benny in Pale, la personal trainer che “allena” la mente

Benny in Pale, la personal trainer che “allena” la mente

Intervista all’influencer che ci racconta la sua fitness routine, con un’attenzione particolare alla salute mentale

MILANO – Benedetta, nome d’arte “Benny in Pale”, è una personal trainer di 23 anni che ha iniziato da qualche anno un percorso sui social, dove dispensa consigli sul fitness ma con un occhio di riguardo al benessere mentale. Il prossimo anno, infatti conseguirà la laurea magistrale in psicologia.

Lo sport ha sempre fatto parte della vita di Benedetta, fin da quando lei era bambina, anche grazie alla sua famiglia.

Dopo aver iniziato la carriera come pallavolista professionista, decide di intraprendere la carriera nel mondo del fitness.

In questa intervista Benedetta racconta il suo percorso di vita, i suoi ideali e le sue passioni. Due i suoi mantra: lo stress incide sull’allenamento e ascoltare il proprio corpo.

 

Ciao Benedetta, parlaci un po’ di te, come è nata la tua passione per il fitness? 

L’attività sportiva c’è sempre stata nella mia vita, nel senso che vengo da una famiglia di super sportivi che mi ha trasmesso questa passione. Da quando sono piccola pratico almeno uno sport, ne ho provati tanti prima di scegliere la pallavolo. Ho smesso a vent'anni, poco prima di innamorarmi della palestra. La passione per la palestra nasce grazie alla pallavolo, perchè durante il mio ultimo anno (in serie B), dovevo partecipare a delle sedute obbligatorie di pesi. So che per molti è noioso, invece io mi divertivo tantissimo, molto di più della sensazione che provavo durante le partite. Ho iniziato ad andare in palestra, poi pian piano mi sono informata sempre di più sul mondo del fitness e infine ho deciso di diventare personal trainer. Questo percorso nasce anche perchè avevo notato che, soprattutto in Italia, i miti attorno all'allenamento femminile erano (e sono) ancora super radicati. Successivamente ho iniziato con tutta l’attività social, dove non parlo solo di attività fisica, ma anche di salute mentale.

 

Qual è la tua personale ricetta per conciliare l’attività fisica con la salute mentale? 

Si sottovaluta il ruolo dell'esercizio fisico per la salute mentale, ma il corpo ha la necessità di muoversi. Ritengo anche che ci voglia equilibrio. C’è uno studio che mi piace citare effettuato prima della pandemia: gli atleti che si allenavano più di 23 volte al mese con sessioni di più di 90 minuti avevano effetti negativi sulla salute mentale. La via di mezzo perfetta sono allenamenti da 30/60 minuti per 3/5 volte a settimana. Utilizzo questa convinzione anche nei protocolli di allenamento che preparo. 

 

Abbiamo visto che hai condiviso sui tuoi canali social un contenuto sul tuo stile di vita alcol free. C'è qualche motivo in particolare che ti ha spinto a questo stile di vita? 

Quando ho capito che avevo una certa influenza ho pensato anche di portare questo aspetto perché so che può ispirare qualcuno. Io adesso 23 anni e sto riscontrando tanta curiosità sul tema, anche fra le mie coetanee, anche se il desiderio di bere di meno si scontra spesso con la pressione sociale. Io sono la prima colpevole perché tra i 18 e 19 anni ho bevuto veramente tanto. Successivamente ho iniziato a indagare sulle possibili problematiche correlate all’utilizzo frequente di alcol, sia a livello di salute, sia nell’attività fisica, sia nell’aspetto esteriore. Ho iniziato a diminuire e poi pian piano ho smesso completamente. Gli effetti sul mio corpo sono tangibili: risco a dormire meglio, ho più energia e non soffro più di acne. Ovviamente questi sono problemi un po’ più superficiali che l’alcol può causare, ma sono consapevole che fa danni ben più grandi.

 

L’estate è iniziata, quale consiglio ti sentiresti di dare ai nostri lettori per sentirsi in forma e in pace con sé stessi in vista della prova costume?

Due consigli principali: bisogna cercare di mantenere la propria routine più solida possibile; non privarsi di nulla. Il tempo passa, i ricordi vanno creati e vanno vissuti, soprattutto in vacanza. È più importante ricordarsi di un’esperienza, piuttosto che di una privazione. 

 

Quali sono i tuoi obiettivi per il prossimo futuro a livello professionale?

Voglio terminare la magistrale, mi laureo l'estate prossima e mi serve la laurea per diventare psicologa. Poi in generale io sicuramente voglio continuare ad allenare le ragazze, un'esperienza che mi piace tantissimo, come appunto il creare contenuti. 

 

Di Stefano Morretta

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