MILANO – In estate, con l’aumento delle temperature e con il conseguente incremento della disidratazione, se non supportata da un sufficiente apporto idrico, possiamo incorrere in una minor produzione di film lacrimale e quindi nei disturbi legati alla vista, fra cui l’occhio secco.
Ne parliamo con Lucio Buratto, direttore scientifico di Camo, centro Ambrosiano Oftalmico e Giuseppe Di Meglio, direttore scientifico di CIOS, Centro italiano Occhio Secco.
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Quali sono i principali disturbi legati agli occhi e alla vista?
Il disturbo visivo più frequente è senza dubbio la miopia che tocca percentuali del 35% nel mondo occidentale, addirittura dell’80% in Asia .
Altri disturbi molto comuni sono la cataratta (in incremento anche a causa dell’innalzamento dell’età media della popolazione), il glaucoma e i disturbi legati alla scarsa lubrificazione e idratazione della superficie oculare, disturbi questi ultimi in crescita esponenziale negli ultimi 10-15 anni.
Molto frequenti sono poi i disturbi da affaticamento visivo; dovuto al fatto che oggi sempre di più utilizziamo pc, tablet, smartphone e ogni tipo di monitor sia durante l’attività lavorativa che nel tempo libero, per cui i nostri organi della vista sono molto più sottoposti ad uno sforzo continuo (lettura, scrittura , guida etc…).
Vengono così sollecitati ed esposti a un notevole rischio di soffrire, prima o poi, di disturbi visivi.
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In estate, in percentuale, quanto aumenta il rischio dei disturbi visivi e quali categorie sono più colpite?
In estate ci esponiamo molto frequentemente ad ambienti con scarso grado di umidità (uffici e abitazioni con impianti di climatizzazione), tendiamo a disidratarci molto facilmente a causa delle elevate temperature, la luminosità dell’ambiente esterno è molto più elevata rispetto alle altre stagioni.
I disturbi legati a una maggior evaporazione del nostro film lacrimale raggiungono così percentuali altissime, i soggetti che passano molte ore al pc (durante le quali inconsciamente si ritarda il ritmo di chiusura e apertura delle nostre palpebre, l’ammiccamento, favorendo la disidratazione della superficie oculare) sono i più esposti a questi problemi così come chi non osserva una giusta e puntuale idratazione specie quando esposto a lungo ai raggi solari o dopo esercizio fisico.
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A livello indicativo quante persone sono interessate da questa problematica?
Recenti studi hanno indicato che, i disturbi oculari causati da un film lacrimale insufficiente e/o instabile (Sindrome dell’occhio secco), raggiungono nel mondo occidentale percentuali che arrivano al 30% in alcuni paesi, una maggior incidenza si ha nelle donne con più di 45-50 anni di età.
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Come si manifestano i disturbi visivi?
Inizialmente si ha una sensazione di ‘sabbia negli occhi’, di prurito, è possibile un arrossamento della superficie oculare cioè della congiuntiva che è la mucosa che la ricopre e protegge, se trascurati i sintomi possono arrivare a una sintomatologia dolorosa spesso accompagnata da transitorio calo visivo.
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Esiste un rapporto fra disidratazione e disturbi della vista in estate?
La disidratazione è favorita dalle alte temperature e se non supportata da un sufficiente apporto idrico, causa una minor produzione di film lacrimale e quindi una sindrome dell’occhio secco.
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In che modo è possibile prevenirli? E in che modo l’idratazione può incidere positivamente sui disturbi visivi?
É importante bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno (1,5-2 litri), aumentare l’apporto di acqua nel caso di esercizio fisico o esposizione prolungata ai raggi solari.
La giusta idratazione, oltre ad aiutare in generale il buon funzionamento della “macchina uomo”, aiuta molto anche la “macchina Vista” e le ghiandole lacrimali a produrre la giusta quantità di lacrime.
É fondamentale poi consultare il proprio specialista nel caso compaiano i primi sintomi di discomfort oculare (sindrome da occhio secco) così da evitare un fastidioso e prolungato peggioramento della patologia.
di Valentina Izzo
21 luglio 2017
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