MILANO – "È una biosfera in cui i cinque fattori chiave necessari per una traspirazione efficiente, vale a dire il calore, il vento, la luce, la pressione e l'umidità, sono mantenuti ad un livello ottimale".
Pratik Ghosh, studente del Royal College of Art di Londra, definisce così la sua invenzione ingegneristica che permette di purificare l’acqua domestica utilizzata in bagno o in cucina.
Drop by drop
Il progetto di Ghosh si chiama Drop by Drop ed è un sistema di filtrazione dell'acqua basato sulle piante che permette di pulire le acque reflue domestiche mentre, in contemporanea, alimenta la crescita delle piante.
Il sistema di filtraggio è molto simile ai processi di traspirazione della foresta amazzonica.
In pratica, una cupola di vetro copre una pianta, le acque da riciclare vengono aggiunte al sistema tramite tubi e quando, grazie alla luce, scatta la fotosintesi, il vapore acqueo emesso dalla pianta viene condensato e l'acqua distillata viene raccolta – una pompa controlla il flusso d'aria e aiuta a velocizzare il processo.
12 ore per 20 cl d’acqua
Il sistema non richiede molta manutenzione. Se il proprietario è lontano, Drop by Drop diventa una biosfera autosufficiente dopo che i tubi vengono bloccati, grazie ai microbi nel suolo e agli insetti che forniscono anidride carbonica – il sistema immette l'ossigeno nell'aria circostante.
Adesso, il prototipo impiega 12 ore per filtrare l’equivalente di un bicchiere d'acqua, ma Ghosh ha detto che potrebbe essere sviluppato arrivando a filtrare circa 158 litri in 12 ore.
di Salvatore Galeone
29 settembre 2017
Credits: dezeen.com