Samatha Biale

I consigli di Samantha Biale per prepararsi al meglio alla primavera

Intervista esclusiva alla dottoressa, giornalista, nutrizionista e prima diet coach italiana autrice de “La dieta B factor” (Sperling&Kupfer)

MILANO – Come gestire al meglio dal punto di vista nutrizionale il passaggio alla bella stagione? Quali sono gli alimenti più indicati? Che tipo di acqua minerale prediligere? La dott.ssa Samantha Biale, giornalista, nutrizionista e prima diet coach italiana autrice de “La dieta B factor” (Sperling&Kupfer), racconta i segreti per accogliere al meglio la primavera.

Nel passaggio dall’inverno alla primavera, come cambia il nostro orologio biologico?

Con il cambio di stagione, la natura rinasce in un’esplosione di vita e il nostro organismo, come ogni anno, deve adattarsi. Ce lo fa capire con stanchezza, sonnolenza, problemi di concentrazione, umore ballerino e ansia. Si tratta del cosiddetto «mal di primavera», una sindrome ben riconosciuta dalla scienza medica causata dall’allungamento delle ore di luce e dall’aumento delle temperature, che inducono variazioni importanti a livello cerebrale e ormonale. L’organismo, anche se non ce ne accorgiamo, è particolarmente impegnato in una sorta di ‘risveglio’ che lo rende più attivo: il sistema nervoso aumenta lo stato di vigilanza e attenzione rispetto ai ritmi giorni-notte tipici della stagione fredda e le ghiandole endocrine producono variazioni ormonali che ci preparano al cambiamento. Per superare l’impasse bisogna mettere in conto almeno due settimane di adattamento che comunque variano da persona a persona.

Cosa cambia sotto il profilo nutrizionale?

L’organo più “attivo”, ma anche il più sensibile in questa stagione, è il fegato cui spetta il lavoro di disintossicazione per regalare all’organismo vitalità, forza e energia. Per questo risveglio primaverile, bisogna dunque facilitare il drenaggio delle tossine con un alimentazione ad hoc che prevede di:

  • eliminare zuccheri raffinati, caffeina, pane bianco e carboidrati raffinati, carni e salumi
  • privilegiare cereali integrali, legumi  (compresi i prodotti a base di soia), pesce, formaggi freschi e verdure di stagione.  
  • preferire la cottura al vapore e il cibo saltato rapidamente in padella con un filo di olio.

Una corretta idratazione aiuta il corpo durante questo passaggio? Perché?

Visto che il nostro corpo è composto per almeno il 65% di acqua, bere a sufficienza per ripristinare le scorte perse continuamente tramite i fluidi organici, il sudore e la respirazione dovrebbe essere la nostra priorità quotidiana. Ancor di più in questo periodo in cui il rialzo termico induce una maggiore perdita di acqua. Peccato che per la maggior parte di noi non sia così. Secondo il dottor Fereydoon Batmanghelidj, autore di vari libri sul tema Non siamo malati, siamo solo disidratati’, molti dei nostri malesseri dipenderebbero o comunque peggiorerebbero a causa di uno stato di disidratazione profonda di cui non ci accorgiamo. Tra giornate lavorative intense, spostamenti e impegni, non ci ricordiamo mai di bere a sufficienza, e viviamo tutta la vita sul filo della disidratazione. La quantità ideale di acqua da assumere quotidianamente è di circa 1 litro per ogni 25 chili di peso, possibilmente facendo piccoli rifornimenti durante tutta la giornata in modo tale che l’organismo la abbia sempre a disposizione.

Variare le acque e quindi l’apporto di sali e oligoelementi è una pratica utile in questo senso?

Non c’è un’acqua adatta a tutti e ad ogni occasione. Anche per un prodotto così semplice, non ci si può esimere dall’attenta lettura dell’etichetta per fare la scelta più giusta. Imparare a capirla è l’unico modo per conoscerne le caratteristiche salienti. Il "residuo fisso", che rappresenta il contenuto totale di sali, è il primo parametro da tener d’occhio.

  • Se è inferiore a 50 mg/litro si tratta di un’acqua ‘minimamente mineralizzata’, poverissima di sali e fortemente diuretica. Indicata nella cura dei calcoli renali e consigliabile per le donne in lotta contro cellulite e ritenzione idrica.
  • Se è compreso tra 50 e 500 mg/litro è una ‘oligominerale’, anch’essa diuretica ma leggermente più “saporita” man mano che tale valore si avvicina al limite massimo.
  • Se si attesta tra 500 e 1500 mg/l va considerata una ‘minerale’. Ideale in estate o se si fa molto sport perché reintegra i sali persi con il sudore.
  • Se supera i 1500 mg/l è un’acqua ‘ricca di sali minerali’, decisamente gustosa per l’altissimo tenore di calcio, sodio, magnesio e altri elementi. Non va bene per un uso quotidiano, se non dietro prescrizione medica e per brevi periodi di tempo. 

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