Arriva la bella stagione e scatta la corsa al rimettersi in forma. Quali sono gli errori legati all’alimentazione che non bisogna compiere?
Tra gli errori principali c’è il seguire diete fai da te, quella dell’amico e dell’amica e quelle che vengono commercializzate e pubblicizzate. Tra le diete più pericolose ci sono quelle iperproteiche che “purtroppo” fanno dimagrire utilizzando come forma di energia la massa muscolare. Queste diete producono una acidosi dell’organismo, fatto che impedisce la sintesi proteica, ovvero la formazione di nuovi tessuti proteici e l’utilizzazione dei grassi. L’organismo, così, per far fronte alle sue esigenze metaboliche si rivolge ai muscoli per ricavare energia. Utilizzare i muscoli significa diminuire la massa magra ma, quando si riprende poi il peso – perché il peso si riprende sempre – questa massa magra viene sostituita dal tessuto adiposo. Queste diete, se prolungate nel tempo, producono danno a livello renale e a livello epatico.
Qual è quindi il regime alimentare corretto da seguire?
Abbiamo una dieta che si chiama “mediterranea” che è stata proclamata il 17 novembre 2010 bene immateriale dell’Umanità e che viene snobbata. Siamo sempre esterofili, nel senso che ci va bene non solo la roba che proviene dall’America o dalla Cina ma lo facciamo senza tenere conto che certe diete sono fatte su popolazioni con un corredo genetico diverso da quello europeo. Il mio consiglio è non saltare mai i pasti e non eliminare i carboidrati che sono l’energia pulita che abbiamo. Vale la regola del cinque: una prima colazione, un pranzo, una cena con porzioni ridotte utilizzando carne, pesce, uova, formaggi e due spuntini – uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio – per non arrivare affamati al pasto successivo.
Quanto conta una corretta idratazione nel rimettersi in forma?
E’ fondamentale ed importante. Bisogna bere circa 1,5 litri di acqua ma la quantità varia da persona a persona e in base anche alle condizioni climatiche. Bisogna poi imparare a conoscere anche la composizione delle acque. Una persona di terza e quarta età che va incontro al rischio di osteoporosi deve assumere un’acqua ricca di calcio che abbia almeno 150-200 mg per litro. Questo perché una parte del calcio viene assorbita regolarmente e non concorre – erroneamente a quanto si crede – alla formazione di calcoli. Ma è possibile garantire il giusto apporto di liquidi anche attraverso quei cibi detti “idratanti”, come frutta e verdura, che sono ricchi di acqua ma anche di vitamine, antiossidanti e minerali.