MILANO – Riccardo e Luca sono una coppia di content creator con la passione per la cucina vegetale. Nel 2023 hanno pubblicato il libro “L’insostenibile leggerezza del vegetale”, nel quale cercano di sfatare alcuni falsi miti di questa tipologia di alimentazione.
Scopriamo la loro storia e qualche consiglio per entrare nel mondo della cucina plant based, attraverso ricette semplici, ma soprattutto gustose.
Riccardo e Luca, parlateci un po’ di voi e di com’è nata la vostra passione per la cucina vegetale. Qual è stato il vostro percorso?
L’approccio alla cucina vegetale nasce da un’esigenza propria, di salute. Ci siamo interrogati sul da farsi per migliorare questa situazione. A noi è sempre piaciuto mangiare bene e molto. Ci siamo chiesti se fossimo stati in grado di trasportare la nostra passione per la cucina all’interno di un’alimentazione sana.
Per un mese abbiamo provato la cucina vegetariana, per poi passare a quella vegetale. Inizialmente abbiamo cercato di imitare i sapori che conoscevamo e poi abbiamo iniziato a sperimentare. La passione per la cucina in generale l’abbiamo sempre avuta, anche se non a questi livelli di complessità. Dopo un paio di anni di cucina e dopo aver studiato profili di altri content creator, ci siamo sentiti confident per proporre anche i nostri contenuti e così è iniziato il nostro percorso social.
Abbiamo visto che di recente avete pubblicato un libro. Com’è nata l’idea? Di cosa tratta?
Il nostro obiettivo è sempre quello di andare a ricercare il piacere del gusto e trovare la gioia del mangiare. Il libro ripercorre il nostro percorso. Oltre alle nostre ricette, c’è anche quello che noi abbiamo passato nell’approcciare la cucina vegetale; infatti, nel capitolo di apertura si parla del perché e del come siamo entrati in questo mondo. Tutti gli altri capitoli parlano di come affrontare i preconcetti. Abbiamo inserito una serie di prove che smontano questi preconcetti, ovvero le ricette.
“E mentre cuciniamo, parliamo di tante cose: di rispetto, di diritti, di scelta vegana e sostenibilità. E di tanta vita quotidiana”: avete voglia di approfondire meglio questa vostra affermazione?
Lasciamo parlare i nostri reel. È il metodo più efficace per portare all’attenzione diversi elementi: innanzitutto siamo una coppia e questo è un dato di fatto, siamo marito e marito. Cerchiamo di portare anche altri temi, come quello dell’inclusività e dell’apertura al nuovo, all’alternativa. Le alternative non sono scelte sbagliate. Le alternative ci sono e ci richiedono soltanto un piccolo passo per essere accolte e avvalorate.
Cerchiamo di smontare anche i preconcetti legati a uno stile di vita. La nostra scelta è la cucina vegetale, che è forse la cucina più accogliente a livello globale. Il concetto di accoglienza è un concetto estremamente caro a noi. Siamo persone che hanno sperimentato sulla nostra pelle molte barriere resistenti e da qui nasce la nostra volontà di includere e farlo con il sorriso. La risata serve a spezzare quel momento di rigidità e da lì è molto più facile comunicare dei valori. Facciamo capire che anche con un gesto semplice e quotidiano, come quello di alzare una forchetta, si può cambiare direzione. Un cambio di alimentazione, un plant based gustoso e godereccio, va incontro a dei temi molto centrali del momento, come la salvaguardia dell’ambiente, la tutela di altri esseri viventi e la salute. È un passo molto complesso andare a modificare le proprie abitudini nella quotidianità.
Qual è la ricetta alla quale siete più affezionati?
Ce ne sono diverse. Le ricette sono legate a emozioni, ricordi, eventi specifici. Sicuramente le due più iconiche: il coso cosato e il pazzamisù, ricette che si legano a nostri piatti preferiti e ricordi di infanzia. Le cotolette di mamma è un’altra ricetta perché mi ricorda dei momenti dell’adolescenza. Anche il ramen, che è il primissimo video che abbiamo fatto.
Quale consiglio dareste ai nostri lettori in merito alla cucina vegetale?
Il primo passo è la voglia di sperimentare e divertirsi, senza l’ansia di dover fare tutto giusto. Non farsi prendere dalla paura che manca qualcosa e neanche dalla paura del giudizio degli altri. Si prova, si sperimenta e poi sui social e sul web ci sono tantissimi documenti validi da consultare. Già soltanto osare, cambiando un ingrediente, è una conquista.
La cucina vegetale va bene per tutti, ma è ovvio che con determinate esigenze è importanti farsi accompagnare da un nutrizionista. Ci sono dei piatti vegetali senza sforzo, come per esempio una semplice pasta al pomodoro. Tutte le implicazioni a livello etico possono arrivare in un secondo momento.
Di Stefano Morretta