Italiani distanti dalla finanza sostenibile

Italiani distanti dalla finanza sostenibile

Da un sondaggio di Ener2Crowd emergono quali sono i fattori che contribuiscono a tenere distante buona parte degli italiani dalle opportunità green

MILANO - Il 40% degli italiani che si avvicina alla finanza green abbandona la sua scelta (o la rimanda) perché attratto — seppure con maggiori rischi — dalla possibilità di produrre più benefici economici nel breve termine. E’ quanto emerge da un sondaggio di Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app italiana specializzata negli investimenti green che ha voluto indagare sulle motivazioni e le barriere dei membri della comunity che ancora non sono “passati all’azione” investendo sulla sostenibilità.

«È la cultura del “gratta e vinci” in cui si spera che con poco impegno sia possibile ottenere il massimo guadagno. Ma così i risparmi finiscono spesso in iniziative molto rischiose, trasformandosi in una perdita ed in un mancato contributo al progresso economico e sociale del Paese» sottolinea Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore di Ener2Crowd.

L’interesse per gli investimenti green

Il sondaggio è stato realizzato su un campione di mille persone di entrambi i sessi con un portafoglio di investimento attivo ma senza ancora alcuna operazione effettuata (di cui il 56% di soggetti “adulti” di 35 anni ed oltre ed il 44% di soggetti “giovani” under-35) risultandone che il tema della sostenibilità riscontra un maggiore interesse da parte degli adulti (50%) piuttosto che tra i giovani (40%).

I dati raccolti hanno messo in evidenza che, per entrambi i gruppi,  l’interesse per i temi della sostenibilità (45%) è il principale driver dell’avvicinamento a soluzioni di investimento green, seguito dalla curiosità di conoscere nuovi strumenti (23%), dalla voglia di fare la differenza (11%) e dall’essere stati consigliati da amici o conoscenti che già hanno fatto questa esperienza (10%).

Perché non si investe in sostenibilità

Snocciolando ancora i dati, il 23% del campione dichiara poi di non avere ancora trovato l’opportunità in grado di soddisfare il loro appetito di investimento per via dei tassi troppo bassi e della durata troppo lunga (2 o 3 anni). Il 17% lamenta poi la mancanza di disponibilità di fondi, l’11% dichiara di aver bisogno di conoscere meglio lo strumento e poi ancora il 9% è scontento della tassazione complessa e penalizzante.

Di Salvatore Galeone

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