MILANO - Fare esercizi in acqua può essere una nuova ed efficace cura per l’ipertensione. Lo rivelano i risultati di uno studio condotto dalla University of São Paulo, Brasile, su un campione di 32 pazienti.
La ricerca ha svelato come l’acquagym, svolta all’interno di piscine con acqua calda, possa dare benefici a tutte quelle persone che non avevano risposto alle cure tradizionali per l’ipertensione.
La ricerca
Lo studio si è basato su un campione di 32 persone di età compresa tra i 40 ed i 65 anni affette da ipertensione, che non avevano risposto adeguatamente ad almeno tre tentativi di cure tradizionali.
Nessuno di loro era affetto da malattie coronariche e non effettuava regolare attività fisica. I pazienti sono stati quindi invitati a sottoporsi, per un periodo di tre mesi, a tre ore di esercizio fisico alla settimana all’interno di una piscina riempita d’acqua calda.
Gli allenamenti
I pazienti sono stati divisi in due gruppi da 16 persone. Il primo gruppo ha eseguito tre sessioni di allenamento alla settimana all’interno di una piscina riscaldata con acqua a 32°C.
L’altro gruppo ha invece mantenuto la normale routine. Ad entrambi i gruppi è stato inoltre imposto di non svolgere alcuna ulteriore attività fisica nel tempo libero, e di continuare ad assumere i farmaci prescrittigli durante il periodo di sessione di allenamenti.
Lo studio
Prima e dopo gli allenamenti, i ricercatori hanno misurato la pressione sanguigna dei pazienti per un periodo di 24 ore, durante le quali questi svolgevano le loro attività quotidiane.
Tutti i pazienti sono stati infatti dotati di un bracciale per rilevare la pressione ogni 15 minuti durante il giorno e ogni 20 minuti durante la notte.
E’ stato scelto questo genere di misurazione perché molto più spontanea, in quanto evita il cosiddetto panico da “camice bianco” che rischia di sopraggiungere quando è il medico ad effettuare queste misurazioni.
I ricercatori hanno quindi esaminato se vi fosse una variazione della pressione sanguigna dopo l’allenamento, e se fosse rilevabile una differenza in tutti i pazienti che avevano eseguito le sessioni di allenamento rispetto agli altri che avevano mantenuto la loro routine quotidiana.
I risultati
Dopo le 12 settimane di allenamento, la pressione sanguigna si è ridotta in maniera significativa in tutte le persone che hanno effettuato la sessione di allenamento in acqua calda, mentre è rimasta invariata nei pazienti che non hanno effettuato il training.
Sia la pressione sistolica che quella diastolica è nettamente diminuita, sia durante i periodi diurni che notturni. I valori rilevati sono rientrati pienamente nel range previsto per le persone sane.
Non è ancora chiaro se sia stata la temperatura, l’acqua, l’esercizio stesso o un insieme di tutti questi fattori ad aver dato questi così significativi benefici.
E’ proprio per questo che attualmente si sta procedendo nell’analisi su un campione più ampio e per un periodo di tempo maggiore.
di Alessandro Conte
25 maggio 2018
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