MILANO – Un tempo un film si definiva sostenibile se i costi di produzione non superavano il budget o gli incassi previsti al cinema. Adesso tale definizione verrà usata per identificare le produzioni cinematografiche che fanno un uso appropriato della corrente, organizzano un catering ecologico e usano materiali scenografici riutilizzabili; ovvero, decidono di adottare un comportamento più sostenibile durante le riprese, aderendo così a Green Film, un marchio che certifica la sostenibilità ambientale per le produzioni audiovisive.
Cos’è Green Film?
Green Film è uno strumento promosso da Trentino Film Commission e pensato per Film Fund, Film Commission, broadcaster o altre realtà che vogliono incoraggiare i produttori di film e serie TV a lavorare nel rispetto dell’ambiente. Tramite questo strumento i produttori vengono guidati nel lavorare in maniera maggiormente sostenibile. Green Film vuole creare in questo modo un network di realtà che lavorano in maniera coordinata per implementare strategie e strumenti per un cinema sostenibile e per realizzare assieme attività di formazione.
Come funziona
Prima dell’inizio della produzione, completando una checklist, i produttori dichiarano quali criteri di sostenibilità ambientale previsti dal disciplinare si impegnano a rispettare durante le riprese. In base al numero di green point dichiarati dal produttore, l’ente che adotta il sistema Green Film può decidere di premiare il progetto con premi, incentivi o facilitazioni.
Durante le riprese, la produzione si impegna a rispettare i criteri dichiarati ed un ente certificatore verifica che i criteri vengano rispettati. I criteri presi in considerazione sono: risparmio energetico, trasporti e alloggi, ristorazione, scelta dei materiali, gestione dei rifiuti, pubblicità e promozione.
Dopo l’ultimo “ciak”, l’ente certificatore completa l’attività di verifica del rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale dichiarati dalla produzione prima dell’inizio dello shooting. Se la verifica ha esito positivo, la produzione riceve la certificazione di sostenibilità ambientale Green Film da parte dell’ente certificatore e gli eventuali premi stabiliti.
L’importanza del Green Manager
Prima dell’inizio delle riprese, per aderire alla certificazione Green Film la casa di produzione deve nominare un Responsabile dell’applicazione del protocollo, chiamato “Green Manager”, il quale deve avere un’esperienza almeno biennale nel campo delle consulenze ambientali. Il Green Manager è tenuto ad elaborare un Piano di Sostenibilità che descriva le scelte adottate per rendere la produzione sostenibile, secondo i criteri individuati, e tenere un kick off meeting formativo almeno con i capi reparto della troupe.
Perché aderire?
Green Film vuole incoraggiare un approccio sempre più green in un settore con un forte potere comunicativo. Aderendo alla certificazione Green Film, è possibile entrare a far parte di un Network che dialoga per implementare buone pratiche e organizzare attività di formazione in maniera coordinata. Inoltre, tale certificazione rappresenta uno schema condiviso che facilita il riconoscimento da parte dei produttori che lavorano in territori diversi e anche le co produzioni sostenibili.
Levissima e lo spot a ridotto impatto ambientale
Non solo il cinema: anche il mondo della pubblicità tende sempre più alla sostenibilità. Alcuni mesi fa Levissima ha realizzato uno spot dall’anima green, seguendo le linee guida del protocollo Albert, che prevedono una produzione a basso impatto ambientale, con la riduzione degli sprechi e delle emissioni di CO2. Aderendo al Protocollo Albert, un'autorità a livello internazionale sulla sostenibilità ambientale per la realizzazione di film e spot pubblicitari, il marchio ha portato lo stile di vita sostenibile, che da anni promuove, anche sul set. Sia in fase di costruzione sia in fase di preproduzione e realizzazione dello spot, ad ogni team della produzione è stato chiesto di tenere un registro della gestione dei rifiuti, dell'energia utilizzata e di qualsiasi informazione sui fornitori e sul loro background.
Di Rossella Digiacomo