In a Bottle aveva lanciato un appello per sensibilizzare sul tema
MILANO – Le aree ad elevata criticità rappresentano il 9,8% della superficie nazionale e riguardano 9 comuni su 10, su cui sorgono 6.250 scuole e 550 ospedali. Alla luce conto delle nuove esigenze di messa in sicurezza del territorio dettate anche dalle nuove problematiche ambientali e climatichearrivano alcuni provvedimenti per far fronte al dissesto idrogeologico italiano.
LE RISORSE – Nel dettaglio del Piano per il dissesto idrogeologico che il Governo ha intenzione di «accelerare» attraverso un'apposita Struttura di missione per mettere a disposizione per la messa in sicurezza del territorio 4 miliardi di euro. Di queste risorse, 2.480 milioni di euro sono già nella disponibilità delle regioni e fanno parte di un Accordo di programma siglato nel 2009, altri 1,6 miliardi sono stati destinati all'ammodernamento e alla realizzazione delle infrastrutture idriche del paese, specie per quanto concerne le regioni del sud Italia. A queste risorse dovranno poi aggiungersi circa 1 miliardo di euro l'anno che il Governo conta di recuperare facendo leva sui fondi europei.
IL PIANO– In totale, il Piano fronteggiare il dissesto idrogeologico italiano consta di 3.395 interventi già elencati nel 2009. L'80% di questi interventi non è ancora stato cantierato, è in fase di affidamento lavori o addirittura in fase di progettazione. Mentre, 109 interventi sono stati conclusi e 631 sono in corso su tutto il territorio nazionale. L'obiettivo della nuova Struttura di missione è coordinare i vari interventi, anche in collaborazione con i vari enti locali, accelerare le procedure puntando anche su una svolta per quel che attiene ai processi autorizzativi e agli iter burocratici e fissare un nuovo elenco di priorità che tenga conto delle nuove esigenze di messa in sicurezza del territorio anche alla luce delle nuove problematiche ambientali e climatiche.
L’APPELLO DI IN A BOTTLE– Ben 6.772 vittime a causa di frane e inondazioni dal 1963 a oggi, +156% di suolo consumato dalla cementificazione, 61,5 miliardi di euro dal dopoguerra ai giorni nostri. Sono i numeri preoccupanti del dissesto idrogeologico in Italia, un problema per il quale In a Bottle ha lanciato un appello di sensibilizzazione in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Le cause principali? Secondo gli esperti sono dovute a una maggiore violenza dei fenomeni atmosferici e a una mancata cura del territorio da parte dell’uomo.
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aggiornato il 14 luglio 2014