MILANO – I Dolmen spagnoli di Guadalperal, dopo 56 anni in cui sono stati sommersi dall’acqua, sono tornati alla luce. Il sito architettonico, molto simile a quello di Stonehenge nel Regno Unito, è riaffiorato a causa della siccità che ha riguardato la regione spagnola durante la scorsa estate. Le recenti piogge che si sono abbattute sul territorio però, li hanno fatti tornare sott’acqua.
Una storia lunga almeno 4mila anni
Il sito spagnolo di Guadalperal è un monumento megalitico risalente al 2000 ed al 3000 a.C. a Peraleda de la Mata, cittadina nella regione di Campo Arañuelo nell’Estremadura orientale. Le pietre di granito di cui sono costituiti i Dolmen non si trovano lontane dalla riva e, a volte, si ha la possibilità di vedere la loro punta emergere dalle acque. Dopo 56 anni, inoltre, la scorsa estate, a causa di un periodo di siccità, sono tornati completamente alla luce. Avendo la possibilità di camminare fra le 140 pietre emerse il sito archeologico è diventato anche attrazione turistica. Le recenti piogge hanno fatto tornare la situazione alla normalità. Il sito di Guadalperal infatti, è nuovamente sommerso dalle acque del bacino idrico di Valdecañas.
Una raccolta firme per il trasferimento dei Dolmen sulla terraferma
Durante il periodo di siccità è stata lanciata una petizione. I firmatari chiedevano di trasferire il sito di Guadalperal sulla terraferma. I ministeri spagnoli di Cultura, Sport e Transizione ecologica, in collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università dell’Estremadura, si sono opposti. Hanno valutato che quel trasporto potesse rivelarsi dannoso e quindi si è deciso di non procedere.
Le autorità infine, si sono mobilitate per far sì che Guadalperal diventi un Bene di interesse culturale nazionale. Al momento questo riconoscimento, il massimo “titolo” che un monumento possa ottenere in Spagna, non è stato ancora ottenuto.
di Rossella Digiacomo
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