MILANO – Un eco-villaggio in Senegal per contenere l’emigrazione, assicurare l’accesso ad acqua pulita e dare un lavoro agli uomini e alle donne del posto. È questa la filosofia che sta alla base di H2OS che, lo scorso 18 maggio, ha inaugurato a Keur Bakar – a 200 km da Dakar, in un’area priva di elettricità, acqua e servizi – la “eco-maison”, il primo lotto del progetto.
Eco-maison
La “eco-maison” inaugurata di recente chiude la prima fase del progetto. Cuore del nuovo villaggio, sarà una casa della comunità – racconta il team i TAMassociati – un luogo pubblico e di condivisione, in cui prenderanno forma i primi capisaldi del progetto ecologico: dal recupero delle acque piovane per l’acqua sanitaria all’impiantistica, dal sistema di filtraggio e ventilazione naturale al “passive building”, dalla produzione energetica alla fitodepurazione delle acque nere, al circuito fotovoltaico. Accanto, un pozzo, i lavatoi e un orto biologico comunitario a gestione prevalentemente femminile, irrigato dal sistema di recupero dell’acqua”.
Eco-abitazioni
Le eco-abitazioni, organizzate attorno alla tecnologia dell’eco-maison comune, saranno realizzate in mattoni stabilizzati di terra cruda in regime di autocostruzione comunitaria. Gli elementi più complessi delle costruzioni (testate, servizi, impianti) saranno, invece, curati da tecnici specializzati che, nel frattempo, formano sul posto la manodopera locale. Una progettazione non invasiva ma partecipata che, come sottolineato dal Team di TAMassociati, “sa farsi baluardo e simbolo di diritti quali l’accesso all’acqua, al cibo, alla possibilità di vivere nei luoghi dove si è nati e di allontanarsene per volontà, non necessità”.
Il progetto
Come si legge sul sito ufficiale, H2OS è “un esperimento di co-sviluppo” promosso dal Circolo Sunugal – un’associazione di migranti senegalesi – di Venezia e sviluppato dalla Onlus Musoco in collaborazione con la Union pour la Solidarité ed l’Entraide (USE) di Dakar. L’obiettivo di H2OS? Creare un eco-villaggio contro la desertificazione, l’abbandono e l’emigrazione. A curare la parte architettonica e tecnologica del progetto TAMassociati, da sempre attivi e noti nel mondo per la realizzazione di ospedali-modello dalla forte impronta ecologica nel continente africano.
8 giugno 2017
di Alessandro Conte
credits: h2os-project.org