MILANO – Il ciclo idrologico è un processo importante, in grado di garantire la rigenerazione dell’acqua che, altrimenti, una volta consumata si esaurirebbe.
E se non ci fosse più acqua a disposizione, la vita sulla Terra finirebbe. L’acqua, infatti, è una risorsa vitale per tutti: esseri umani, piante e animali.
Il ciclo dell’acqua si svolge in quattro fasi: evaporazione, condensazione, precipitazione e infiltrazione.
Evaporazione
Il Sole scalda l’acqua dei mari e dei fiumi, ma anche quella che si trova nelle piante e negli esseri viventi, trasformandola in vapore.
Dallo stato liquido, l’acqua passa quindi a quello gassoso ed evapora, salendo verso il cielo.
Condensazione
Una volta raggiunti gli strati più alti del cielo, dove le temperature sono molto basse, il vapore acqueo, che invece è caldo e leggero, si raffredda.
In quel momento subisce una nuova trasformazione tornando allo stato liquido. Si formano così tante piccole gocce che, unendosi, vanno a comporre le nuvole.
Precipitazione
Più le varie goccioline si aggregano, più le nuvole diventano grandi e pesanti. A un certo punto, dal momento che il loro peso è aumentato troppo, le gocce cominciano a cadere a terra sotto forma di pioggia, oppure grandine o neve, a seconda della temperatura che c’è nell’aria.
Infiltrazione
Quando ritorna alla terra, l’acqua va a depositarsi nei fiumi, nei laghi, nei mari e negli oceani.
Un’altra parte precipita sul terreno, dove viene assorbita fino a grandi profondità: infiltrandosi e scorrendo così nel sottosuolo e tra le rocce, l’acqua alimenta le falde idriche e diventa in alcuni casi, acqua minerale naturale.
di Valentina Izzo
21 settembre 2017
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