MILANO – Promuovere lo sviluppo dell'agricoltura, da qui al 2030, potrebbe «sbloccare» potenzialmente circa 2mila miliardi di dollari di crescita economica globale, spingendo il pil rurale di oltre il 13%, dai 14.800 mld attuali a circa 17mila miliardi di dollari. È quanto rivela una ricerca condotta dall'Eiu, l'Economist Intelligence Unit, e promossa dal colosso svizzero Syngenta.
Come aumentare il pil grazie all’agricoltura evoluta
Lo studio è dedicato al modo in cui pil globale e rurale possono evolversi, nei prossimi quindici anni, a seconda degli scenari. Sembrerebbe che grazie ad un'agricoltura più evoluta, si possa individuare un “tesoretto” di circa 2mila miliardi in più per il pil mondiale. In particolare, la ricerca ha esaminato i metodi di sviluppo di una forte economia rurale in sei Paesi (Angola, Argentina, Cina, Francia, India e Nigeria).
Le conclusioni riguardano più campi: dal punto di vista politico è essenziale un focus specifico sull’aumento dello sviluppo rurale da parte dei Governi; è necessario arricchire le infrastrutture legate ai trasporti, all'energia e all'acqua; è necessario investire nella salute e nell'educazione, così come nella banda ultralarga e nella comunicazione mobile. Interventi questi che possono aiutare le aree rurali a diventare più produttive.
L’esempio di Agrivair
Un progetto di collaborazione pubblico-privato per migliorare la qualità del suolo nella regione e proteggere la biodiversità è stato lanciato in Francia nel 1992, e dura tuttora, da Nestlé Waters. Negli ultimi due decenni Nestlé Waters ha lavorato con gli attori locali, tra cui gli agricoltori, le imprese, i residenti, e giardinieri per contribuire ad equilibrare la crescita economica della regione dei Vosgi con la tutela delle risorse idriche. Con la partecipazione di esperti e la comunità locale, in questo modo, l'iniziativa Agrivair è diventata un modello unico nel suo genere per la collaborazione e lo sviluppo sostenibile ed è stata anche premiata dal Presidente Francoise Hollande quale modello da seguire.
di Salvatore Galeone
29 novembre 2016
foto credits: Fotolia