MILANO – Grazie al riciclo i rifiuti diventano risorse, cioè materia prima seconda. Ogni anno in Italia, oltre 15 milioni di tonnellate di rifiuti di carta, vetro, plastica, legno e organico si trasformano in 10,6 milioni di tonnellate di materie prime seconde che ritornano nel ciclo produttivo. L’industria nazionale del riciclo si rafforza, mostrando indici in forte crescita nel settore degli imballaggi: nel 2015, il 67% è stato avviato a riciclo. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto “L’Italia del Riciclo”, promosso e realizzato da Fise Unire e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Trend in crescita
Se il tasso di riciclo degli imballaggi segna un +2% rispetto al 2014, anche i quantitativi assoluti aumentano (+5%), confermando la capacità del settore di intercettare e avviare a recupero quantitativi crescenti di rifiuti: 8,2 milioni di tonnellate contro i 7,8 del 2014 e i 7,6 del 2014. Tutte le filiere evidenziano indici in crescita, ad eccezione dell’alluminio che vede diminuire le tonnellate avviate a riciclo (-1%) e la percentuale di riciclo sull’immesso a consumo (-4%). Si confermano le eccellenze nel tasso di riciclo di carta (80%), acciaio (73,4%), vetro (71%) e lo stesso alluminio (70%), mentre registrano le percentuali di crescita più elevate i quantitativi avviati a recupero di plastica (+10%) e legno (+5%).
Circolarità delle risorse
Un settore virtuoso, quindi, eppure "una vera circolarità delle risorse non è stata ancora pienamente realizzata. Potrà esserlo solo a patto che si affrontino e si risolvano alcuni nodi da tempo irrisolti", dichiara Andrea Fluttero, presidente di Unire. Tra questi, le regole, che devono essere certe, chiare e stabili nel tempo; la semplificazione complessiva del settore; una migliore definizione del sistema consortile; il problema delle esportazioni e la necessità di sviluppare ricerca e innovazione.
Eccellenza italiana
Obiettivo futuro? Produrre sempre meno scarti e rifiuti e riciclare il più possibile. Per Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, “le imprese italiane hanno ormai raggiunto il livello di eccellenza in Europa con il riciclo del 72% dei rifiuti speciali, lo stesso livello di eccellenza deve essere raggiunto anche nel riciclo dei rifiuti urbani (al 43%), sulla scia positiva di quello degli imballaggi oggi al 67% dell’immesso al consumo. Ciò richiederà politiche mirate per recuperare i ritardi in alcune Regioni del Sud e maggiore attenzione alle filiere industriali del riciclo per il loro ruolo strategico”.
di Salvatore Galeone
21 dicembre 2016
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