Bambù: la risorsa eco-friendly dai mille usi e benefici

Bambù: la risorsa eco-friendly dai mille usi e benefici

Grazie alla sua versatilità e alle sue proprietà, il bambù può ridurre l’impatto ambientale in diversi settori

MILANO – Nell’attuale scenario di instabilità climatica, si è reso necessario l’impiego di risorse eco-friendly che possano ridurre l’impatto ambientale. Il bambù ne è l’esempio più significativo.

Questa pianta cresce in diverse parti del mondo ed esiste in più di 1.450 differenti varianti di specie, costituendo un prodotto essenziale per diverse comunità di persone.

Quali sono i benefici del bambù? E in cosa può essere impiegato? Di seguito tutte le curiosità sulla pianta più green del mondo.

Bambù: caratteristiche e curiosità

Scientificamente parlando, il bambù è un gruppo di piante sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Poacee e sottofamiglia Bambusoideae. I bambù crescono molto velocemente: si stima che abbiano un potenziale di crescita di 60 centrimetri al giorno o addirittura di più, in base allo stato del suolo e alle condizioni climatiche. Questa pianta cresce principalmente in Australia, India e altri parti dell’Asia, dove è impiegata per la costruzione, alimentazione e come prodotto grezzo.

In Italia, il bambù si è diffuso nel 1860, a seguito dell’Exposition Universelle di Parigi, in occasione del quale i giapponesi hanno presentato la pianta agli europei. Il bambù venne impiegato da allora come decorazione delle ville nobiliari toscane e successivamente anche come alimento durante la Seconda Guerra Mondiale.

In che modo si può utilizzare il bambù

Il bambù vanta un’ampia versatilità, grazie a suoi molteplici campi di impiego. Oltre al consumo dei suoi germogli in ambito culinario, per via della ricchezza delle sue proprietà nutritive, questa pianta è utilizzata come sostitutivo di altri materiali, grazie alla sua natura ecosostenibile.

Il bambù trova infatti impiego come materiale nel settore dell’architettura e del design, sia come elemento strutturale che per la creazione di oggetti e decorazioni. Con il bambù vengono realizzati pavimenti (soprattutto parquet) e soffitti, ma anche mobili ed altri oggetti, come i set da cucina. Oltre ad essere delizioni oggetti di design, questi ultimi sono resistenti al tempo, quindi non bisogna gettarli via dopo un singolo utilizzo, e sono anche biodegradabili. Inoltre, non sono dannosi per la salute, in quanto non necessitano di trattamenti con additivi chimici o lucidanti, come succede con gli utensili fatti in ceramica.

Notevole l’impiego del bambù anche nel settore tessile, dove viene usato nella creazione di lenzuola, asciugamani e tovaglie o di capi di abbigliamento e indumenti intimi. Esistono tre varianti diverse di tessuti in bambù: la viscosa in bambù, quella prodotto a circuito chiuso e quella realizzato con processo meccanico. Il primo tessuto non è molto differente da qualsiasi altra viscosa ed i benefici del bambù sono assenti in questa tipologia. Al contrario, la variante prodotta a circuito chiuso non richiede alterazioni della struttura della cellulosa del bambù, mantendone dunque alcune proprietà. Tra le varianti però, si può considerare un reale tessuto in bambù quella prodotta tramite processo meccanico, poiché mantiene tutti i benefici del bambù. La sua produzione richiede maggiori costi e tempi, ma il risultato è estremamente durevole, morbido e resistente.

Gli usi del bambù sono dunque innumerevoli e, oltre a quelli già citati, si può menzionare anche l’impiego crescente nella realizzazione di spazzolini da denti ecosostenibili.

Come il bambù può salvare il mondo

Può dunque il bambù aiutarci a risolvere alcune problematiche a livello globale? La risposta è affermativa. Anzitutto, può essere un alleato delle popolazioni più povere nel migliorare le infrastrutture ed erigere costruzioni più robuste e resistenti ai disastri climatici. In secondo luogo, come già menzionato, fondamentale è la sua utilità nella creazione di oggetti per la cucina o scatole biodegradabili.

Inoltre, è stato stimato che il bambù produca in India 27,38 milioni di tonnellate di ossigeno, grazie alla velocità con la quale cresce. A questo si aggiunge la sua incredibile capacità di sequestro del carbonio: con un solo ettaro di foresta di bambù, si possono catturare infatti 12 tonnellate di carbonio all’anno. Quest’ultimo fattore potrebbe dare un importante contributo nella lotta al riscaldamento globale.

Manuela Fichera

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