Gestione idrica migliore per aumentare la produzione agricola

Gestione idrica migliore per aumentare la produzione agricola

Lo studio condotto dall'Istituto di Potsdam dimostra come l'uso intelligente dell'acqua potrebbe incrementare la produzione agricola mondiale del 40%

MILANO – Si può produrre più cibo con la stessa quantità di acqua. Per la prima volta una rilevazione scientifica ha stabilito un collegamento fra due aspetti che sono al centro delle sfide globali future: rispondere alle esigenze di sfamare una popolazione in aumento e prendersi cura dell’acqua, una risorsa rinnovabile ma non inesauribile.

A farlo sono stati gli scienziati dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sugli impatti del clima. I risultati sono sorprendenti: la produzione potrebbe aumentare del 40% semplicemente ottimizzando l’uso dell’acqua piovana e metodi di irrigazione efficienti.

Questa cifra rappresenta la metà di quel che serve, secondo l’ONU, per sradicare la fame nel mondo entro la metà del secolo.

Gestione idrica migliore

Riformulando, basterebbe irrigare meglio le coltivazioni per risolvere il 50% di un immenso e annoso problema.

Gli effetti negativi della siccità, infatti, sono acuiti dai cambiamenti climatici che caricano questo tipo di fenomeni di una forza devastante in alcune regioni del mondo.

 In particolare nell’Africa meridionale, di recente oggetto di un appello del World Food Programme sui rischi di carestie per 50 milioni di persone.

Stando agli esperti, investire nella gestione idrica può dare una grossa mano anche nell’ottica di una crescita della popolazione globale.

«L’uso intelligente dell’acqua può incrementare la produzione agricola – sostengono gli studiosi – È un approccio ampiamente sottovalutato per ridurre la malnutrizione e aumentare la resilienza al clima».

L’incremento della produzione agricola

L’incremento delle rese agricole riguarderebbe proprio quelle regioni in cui l’acqua scarseggia: la Cina, l’Australia, la parte occidentale degli Stati Uniti, il Messico e l’Africa meridionale.

Le soluzioni per un efficientamento della gestione vanno dalla raccolta della pioggia in apposite cisterne alla pacciamatura(copertura del terreno con plastica o scarti agricoli per conservarne l’umidità), fino all’irrigazione a goccia.

La raccolta dell’acqua piovana, ad esempio, è praticata nel Sahel africano ma non nelle regioni aride dell’Asia o del Nord America.

Per dare corpo a queste necessità, tuttavia, lo scoglio più grande è quello politico: l’Istituto di Potsdam spiega che i governi locali dovrebbero varare una serie di nuove regolamentazioni e creare programmi di microcredito per gli agricoltori delle comunità più a rischio.

di Alessandro Conte

11 luglio 2017

credits: Fotolia

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