Idrogeno dalle acque reflue: come si estrae grazie alla luce solare – In a Bottle

Idrogeno estratto dalle acque reflue grazie alla luce solare

I ricercatori dell’Università di Princeton hanno scoperto un sistema microbico fotoelettrochimico in grado di estrarre il vettore dall’acqua sporca

MILANO – Ottenere idrogeno puro è solitamente un processo costoso che richiede energia. Una svolta in tal senso potrebbero darla gli scienziati dall’Università di Princeton, nel New Jersey, i quali hanno studiato un metodo per estrarre idrogeno dalle acque reflue impiegando la luce solare.

Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista Energy & Environmental Science.

La tecnica scoperta

L’innovativo metodo consiste nell’utilizzo di una speciale cella di elettrolisi microbica, ossia un sistema che impiega batteri per degradare la materia organica.

L’elemento sviluppato dagli ingegneri è una camera dotata di bioanodi e un fotocatodo in silicio nero con un’interfaccia a “groviera”. All’anodo i microrganismi catalizzano l’ossidazione della sostanza organica utilizzando l’elettrodo come accettore esterno di elettroni; al catodo, attraverso l’aggiunta di energia dall’esterno (in questo caso, quella solare) si ottiene l’idrogeno molecolare.

I vantaggi per l’industria chimica

Posta sotto la luce solare e “caricata” con reflui urbani, la cella è in grado di decomporre gli inquinati organici presenti mentre produce combustibile solare.

Il processo studiato dagli scienziati permette di trattare le acque reflue e contemporaneamente generare combustibili. Il team per l’esperimento ha utilizzato per la prima volta veri reflui e non soluzioni di laboratorio create ad hoc.

Sono stati prodotti gas H2 ininterrottamente per quattro giorni, lì dove sistemi simili hanno fallito nel giro di qualche ora. Grazie a questo sistema, le industrie chimiche possono risparmiare sul trattamento dei reflui e sul loro consumo di energia.

di Salvatore Galeone

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