MILANO – Il Parlamento Europeo ha ufficialmente approvato la Nature Restoration Law, un importante passo verso il ripristino degli ecosistemi nell'Unione Europea e un cambio di rotta nel considerare l’impatto degli umani sulla biodiversità. L'obiettivo ambizioso è quello di ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine entro il 2030 e di recuperare tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050.
Nature Restoration Law
Questa nuova legge si inserisce nel quadro normativo europeo che vede già attiva la Strategia Europea per la Biodiversità e soprattutto del Green Deal europeo. Il Nature Restoration Law fissa in particolare i seguenti obiettivi:
- Il ripristino di una serie di tipi di habitat terrestri e marini degradati.
- L'incremento degli spazi verdi urbani.
- Il recupero della continuità naturale dei fiumi.
- Misure idonee per invertire il declino delle popolazioni di insetti impollinatori entro il 2030.
- Ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici.
- Riumidificare alcune torbiere e zone umide che erano state drenate (bonificate) per uso agricolo.
- Migliorare la biodiversità delle foreste gestendole in modo sostenibile e piantando almeno tre miliardi di alberi aggiuntivi entro il 2030 a livello dell’UE.
In base a questi obiettivi, ciascun Paese membro dell’Unione Europea dovrà elaborare dei piani nazionali per il ripristino degli ambienti naturali e monitorare nel tempo i miglioramenti ottenuti.
Il National Biodiversity Future Center
In Italia, il National Biodiversity Future Center (NBFC) è pronto ad accogliere la sfida: con una squadra composta da quasi 2000 ricercatori e ricercatrici, il centro ha sviluppato strategie operative basate su solide evidenze scientifiche per il ripristino degli ecosistemi. Il NBFC propone un approccio integrato al ripristino ambientale attraverso un catalogo di soluzioni ispirate alla natura, note come Nature Based Solutions, una dettagliata mappatura delle aree critiche e la selezione di quelle più idonee e l'implementazione di tecnologie innovative.
La grande comunità scientifica del NBFC, il più vasto progetto mai realizzato in Italia dedicato alla biodiversità – reso possibile grazie ai finanziamenti del Pnrr Next Generation EU – si impegna a collaborare con le istituzioni coinvolte nella protezione, il restauro e il monitoraggio ambientale per favorire il recupero della biodiversità nel nostro Paese.
L'obiettivo è utilizzare interventi attivi per favorire la resilienza degli ecosistemi verso impatti locali e globali, come i cambiamenti climatici, con risultati fondamentali per migliorare la qualità della vita e la salute umana, in una prospettiva Global Health.
Le nuove opportunità
Inoltre, per il NBFC questa legge rappresenta un'opportunità unica per la creazione di green-blue jobs. Si apre una nuova filiera economica green dove ricerca di base e ricerca applicata, unite, creeranno nuove prospettive professionali e imprenditoriali. Queste nuove attività non solo possono essere un motore per l'economia del nostro Paese, ma offrono anche un'opportunità per le giovani generazioni di lavorare a stretto contatto con il patrimonio naturale, contribuendo alla conoscenza, alla valorizzazione e al recupero della biodiversità. Il ripristino degli ecosistemi rappresenta un investimento significativo sul futuro per uno sviluppo più equo e più sostenibile.
Di Salvatore Galeone