MILANO – La disidratazione conduce ad una serie di conseguenze negative che si ripercuotono anche sulla percezione del dolore.
Questa la conclusione di una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori neozelandesi dell’Università di Massey, dopo aver effettuato una serie di test su un gruppo di volontari per due volte (idratati VS disidratati).
Gli esperti sono arrivati a questi risultati effettuando il cosiddetto Cold Pressure Test – test dello stimolo del freddo – che consiste nel sottoporre i partecipanti alla pressione fredda sui piedi finché il dolore non diventa intollerabile.
Lo studio
In base al tempo di sopportazione durante i due test, i ricercatori sono stati in grado di stabilire che quando i soggetti sono fortemente disidratati percepiscono il dolore il 40% in più rispetto a quando invece sono ben idratati. Anche però con una lieve disidratazione è possibile arrivare ad un aumento del 20% della sensibilità al dolore.
La grande utilità di questo test è confermata dalle parole del professor Umberto Solimene dell’Università degli Studi di Milano, membro dell’Osservatorio Sanpellegrino, Presidente FEMTEC, Federazione Mondiale del Termalismo – «Il Cold Press Test provoca uno stress termico sull’organismo innescando un aumento della pressione sanguigna. Durante il test il corpo risponde allo stimolo attraverso la regolazione della temperatura corporea. Per questo motivo mantenere il proprio corpo correttamente idratato aiuta a non aumentare la percezione del dolore».
I risultati
Da questi studi risulta più che mai l’importanza dell’idratazione, non solo d’inverno, ma durante tutto il corso dell’anno.
Per questo motivo è fondamentale che in particolare le persone anziane, che in generale soffrono maggiormente il freddo e sentono meno il bisogno di bere durante l’arco della giornata, capiscano il ruolo che l’idratazione riveste nella vita quotidiana.
La stessa attenzione la dovrebbero prestare coloro che soffrono di malattie croniche.
«In un contesto come quello odierno, – conclude Solimene – in cui l’aspettativa di vita e d’invecchiamento della popolazione si allunga; aumentano, di conseguenza, anche le malattie croniche. Circa un quinto della popolazione italiana soffre quotidianamente di dolore cronico causato per esempio da malattie osteoarticolari, influenzando in tal modo la qualità della vita e i costi della assistenza sanitaria.
Diventa, dunque, necessario associare ad una buona alimentazione anche una corretta idratazione per evitare di aumentare la percezione del dolore che in questi casi è già alta».
di Salvatore Galeone
4 dicembre 2017
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