MILANO - Una riflessione sui temi della diversità e della sostenibilità attraverso la lente dell’ironia. E’ questo il tema principale di “Acque chete”, l’esposizione di Corrado Bonomi, promossa dal Comune di Milano Cultura e dall’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica.
Nello spazio dell’Acquario viene proposta un’ampia selezione di opere tese a ripercorrere l’indagine espressiva dell’artista dal 1987 a oggi, in un girotondo poetico e dissacrante che mette in crisi le nostre certezze strizzando l’occhio a mito, letteratura e arte.
La mostra “Acque chete”
Ad accogliere lo spettatore il “Ventre della balena”, l’inedita installazione site specific realizzata dall’artista per l’occasione con le vertebre e le costole del cetaceo in polistirolo. All'interno una candela sistemata su una sediolina con l'immagine di Pinocchio.
Le reti da pesca diventano lo spazio metaforico dove finiscono impigliate le scatolette di “Mare”, il ciclo iniziato nel 1987. L’artista mette in scena la sua personale archiviazione dei pesci che vengono dipinti su contenitori circolari per la conserva sottolio. Ne emerge un’installazione ecosostenibile in continuo divenire dove su ogni scatoletta di tonno compare un differente animale acquatico dando vita a un viaggio tra le creature marine in un’efficace rappresentazione del mondo subacqueo.
Le componenti ecologiche e le distorsioni ambientali sono evidenziate anche da “Squalo martello” della serie “Ars Topiaria” dove vengono associate forme naturali a materiali sintetici (si utilizzano pezzi di plastica triturati e riciclati) dando vita a sarcastiche ibridazioni. In questa occasione, su un vaso di coccio riempito con argilla espansa, compare un pescecane che sembra nascere da un cespuglio artificiale.
L’artista ha poi creato per l’Acquario un’altra installazione, “La flotta dell’arte”. Dall’immaginario “Cantiere Navale Bonomi” provengono portaerei e sottomarini realizzati impilando libri, cataloghi, enciclopedie (I maestri del colore) e riviste quali Flash Art o Il Giornale dell’Arte. È evidente la polemica verso il sistema dell’arte dove pile di carta diventano materiale di costruzione rendendo il contenuto del tutto irrilevante.
L’artista
Corrado Bonomi è tra i più importanti protagonisti del Concettualismo Ironico. Le tante installazioni prodotte dall’artista sono ecosostenibili, anticipando temi ambientali oggi di gran moda, assai meno alla fine degli anni ottanta. Ma la vera peculiarità di questi lavori sta nel desiderio ossessivo di archiviare l’infinito assegnando a ciascun elemento del puzzle una posizione all’interno di una mappa mentale dove compaiono oceani e continenti disposti ogni volta in maniera differente. Fedele alla sua adesione al Concettualismo ironico, Bonomi fa dell’ironia la lente attraverso la quale leggere la realtà che lo circonda e dice che ogni epoca ha il suo mare.
Di Salvatore Galeone