MetaOcean, la mostra nel metaverso per salvaguardare gli oceani

MetaOcean, la mostra nel metaverso per salvaguardare gli oceani

In occasione della Giornata mondiale degli Oceani dell’8 giugno è stata lanciata la prima mostra fotografica virtuale

MILANO – Sensibilizzare le persone circa la necessità di salvaguardare i nostri oceani e combattere pratiche illegali di pesca e di mattanza, documentando ciò che avviene nelle nostre acque. Con questo scopo nasce MetaOcean, la prima mostra fotografica virtuale realizzata da Marco Daturi e suo figlio Lupo, in collaborazione con Zero Pixel e Meta Communications, Skills and Academy.

La mostra

Marco Daturi è l’autore degli scatti subacquei che popolano lo spazio virtuale denominato Isle: la mostra è già fruibile sulla piattaforma Spatial tramite visori Oculus Quest2, in un’atmosfera immersiva. Inoltre è possibile accedere ad un portale dedicato a Sea Shepherd, nota organizzazione internazionale che si occupa da oltre 40 anni della salvaguardia degli ambienti marini e della loro fauna, combattettendo la distruzione dell’habitat naturale e la mattanza di specie selvatiche presenti negli oceani.

MetaOcean è un progetto ideato dallo stesso Daturi insieme a suo figlio Lupo, di soli 11 anni, il quale si è occupato dell’allestimento della mostra e della creazione degli Nft legati alle opere d’arte, ossia pezzi unici digitali.

La bellezza dei fondali oceanici

Lo scopo ultimo del progetto lo ha spiegato lo stesso Daturi: “Gli oceani hanno bisogno di noi. Nei miei viaggi ho constatato da vicino troppo spesso la totale mancanza di rispetto per il mare. Attraversando l’Indonesia ci siamo imbattuti in isole di plastica. Nei mercatini asiatici la vendita di pinne di squalo e cavallucci marini secchi è purtroppo ancora praticata. Senza andare troppo lontano anche le nostre acque si stanno impoverendo molto velocemente con discariche sommerse e pratiche di pesca illegale all’ordine del giorno. MetaOcean porta in un nuovo ambiente questi problemi con immagini volte a mostrare la bellezza di un mondo ancora poco conosciuto, quello sommerso, che rischiamo di perdere se non ne avremo cura”.

IllusiOcean

Lo stesso obiettivo se lo era posto la mostra IllusiOcean, ospitata fino al 31 gennaio 2022 dall’Università di Milano-Bicocca. L’exhibition si sviluppava attraverso tre aree tematiche: la prima, caratterizzata da una serie di stanze immersive, raccontava la biodiversità degli ambienti marini tropicali e l’inquinamento dovuto alla plastica. Anche qui veniva sfruttata la realtà virtuale: in una specifica area espositiva era possibile immergersi tra le meraviglie del reef grazie a visori 3D. La seconda area era dedicata invece alla fotografia subacquea, accogliendo circa 30 gigantografie scattate da fotografi subacquei professionisti. Infine, il terzo blocco raccoglieva i lavori degli studenti provenienti da diversi licei. Anche per MetaOcean si prevede di allargare il progetto alle scuole, coinvolgendo e informando quindi gli studenti, nella speranza di un futuro migliore.

Di Ludovica Pallotta

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