MILANO – Davanti ad un piatto invitante o ad un profumo che stimola l’appetito, è capitato a tutti di aver la cosiddetta acquolina in bocca. Non si tratta soltanto di un modo di dire per esprimere la propria fame, ma di un vero e proprio fenomeno naturale legato al nostro organismo.
Avere l’acquolina in bocca: il significato è l’ipersalivazione
L’acquolina in bocca è dovuta all’ipersalivazione che si verifica nel cavo orale: quando consumiamo un alimento, solido o liquido, le terminazioni nervose della lingua all’interno delle papille gustative vengono sollecitate. Tale stimolo è rappresentato dalle molecole che costituiscono l’alimento e viene trasformato dalle cellule gustative in un impulso elettrochimico che le vie nervose trasferiscono ai centri del gusto situati nel cervello. L’impulso che arriva al cervello permette il riconoscimento del gusto: dolce, amaro, acido, salato, umami (saporito). Durante questo processo viene inoltre stimolata la produzione di saliva, che contiene la ptialina grazie alla quale inizia la digestione dell’amido cotto (contenuto all’interno di alcuni alimenti come pasta, pane, patate, biscotti), il lisozima che agisce da antibatterico e la mucina che imbibisce gli alimenti.
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L’acquolina in bocca e le cause: un riflesso condizionato
Non solo mangiando: il fenomeno de “l’acquolina in bocca” si può verificare anche quando si annusa un alimento. Le sostanze odorose sono volatili e vengono intercettate dai recettori delle cellule olfattive, fino ad arrivare al bulbo olfattivo nel cervello. Il riconoscimento di odori graditi può stimolare la produzione di saliva e la cosiddetta “acquolina”. Questo processo può essere avviato dal cervello anche quando in bocca o vicino al naso non vi è realmente l’alimento: in questo caso si parla di riflesso condizionato, ovvero l’associazione di un’immagine o di un profumo con il ricordo dell’alimento vero e proprio. Secondo alcuni esperti il fenomeno dell’acquolina in bocca non in presenza di un alimento reale può anche essere legato ad un meccanismo dell’organismo che tende a sottolineare una situazione di carenza, rappresentando quindi un indicatore biochimico di una situazione di bisogno del nostro corpo.
Altri modi di dire sull’acqua: il proverbio sull’acqua cheta
Tra i proverbi più celebri con l’elemento acqua protagonista troviamo anche “L'acqua cheta rovina i ponti”. Il modo di dire si riferisce a tutto coloro che, nonostante la loro apparenza tranquilla se non addirittura rinunciataria, in realtà si rivelano essere perseveranti e costanti nel raggiungere i propri obiettivi, magari senza porsi troppi scrupoli.
Queste persone vengono infatti paragonate a quei corsi d’acqua che, pur scorrendo lentamente, con un’azione continua nel tempo possono minare le fondamenta di un ponte. Molto simile a questo concetto è la locuzione latina “gutta cavat lapidem” il cui significato letterale è “la goccia scava la pietra”.