MILANO – Le prime prove dell’esistenza di acqua su Europa, una delle lune di Giove, è datata 2016. Da poco, però, ne sono arrivate di nuove, grazie ad uno studio condotto da un team di ricercatori e capeggiato da Hans Huybrighs, scienziato dell’ESA (European Space Agency). La sonda Galileo, assieme ai due Voyager e da altri veicoli spaziali della NASA, con il telescopio Hubble, avrebbero scoperto la presenza di un oceano sotterraneo coperto da uno strato di ghiaccio d’acqua. La notizia riguardante Europa è stata pubblicata su diverse riviste di settore fra cui Futura-science.com e su “Geophysical Research Letters”.
Simulato un movimento di protoni
Il lavoro di ricerca, condotto dal team di Hans Huybrings, ha previsto la simulazione di movimento di particelle subatomiche caricate positivamente. Gli scienziati hanno potuto appurare che alcuni protoni “mancanti” (tutte quelle particelle il cui movimento era più lento rispetto alle altre), derivavano dal fatto che un probabile “pennacchio” d’acqua fuoriuscito da Europa possa aver bloccato gli stessi.
La questione non verrà lasciata in sospeso. Nel 2022 è in programma la missione “Juice” che studierà la potenziale abitabilità e gli oceani sotterranei di tre delle lune di Giove: Ganimede, Callisto e, appunto, Europa.
Ci potrebbero essere forme di vita
Europa, una delle tante lune di Giove, è stata scoperta da Galileo Galilei nel 1610. La sua superficie, graffiante e segnata, ha attratto da sempre la curiosità di numerosi scienziati e ricercatori che non hanno mai smesso di studiarla. Proprio quelle “cicatrici” color bruno-rossastro, secondo gli esperti, sarebbero incise in uno strato di ghiaccio che potrebbe essere profondo diversi chilometri. Una zona che, molto probabilmente, coprirebbe un potenziale e vastissimo oceano che potrebbe ospitare delle forme di vita, così come succede nei mari e negli oceani della Terra.
di Michael Dones
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