MILANO - Circa 10 milioni di anni fa esisteva un megalago formato dal Mare di Paratetide, il più grande lago nella storia della Terra, che copriva un'area più grande delle dimensioni dell'odierno Mar Mediterraneo. Su una mappa moderna, questo megalago si estenderebbe dalle Alpi sopra l'Italia al Kazakistan, nell'Asia centrale. Fino ad ora si sapeva poco del flusso e riflusso del Mare di Paratetide durante la sua vita, ma un nuovo studio* identifica quattro cicli catastrofici legati al clima che hanno ridotto il lago e molto probabilmente estinto un numero significativo di specie che viveva al suo interno.
Il Mare di Paratetide
Al suo apice in termini di capacità, il megalago avrebbe coperto un'area di circa 2,8 milioni di chilometri quadrati, trattenendo più di 10 volte la quantità di acqua che si trova oggi nei laghi del pianeta. La vita acquatica nel mare di Paratetide era unica e comprendeva diverse specie, dai molluschi e crostacei alle piccole balene e delfini che si sono evoluti per adattarsi all’ambiente. Tuttavia, quando i livelli dell'acqua sono diminuiti e le concentrazioni di sale sono aumentate, secondo i ricercatori pochissime di queste creature sarebbero sopravvissute. "Deve essere stato un mondo preistorico post-apocalittico, una versione acquatica delle terre desolate di Mad Max", afferma il geologo Wout Krijgsman dell'Università di Utrecht nei Paesi Bassi.
I cali del livello dell’acqua
Krijgsman e i suoi colleghi hanno studiato i reperti fossili, i depositi sedimentari e la geologia dell'area intorno al Mar Nero (al centro di dove si trovava il Mare di Paratetide) per identificare quattro principali cali nel livello dell'acqua registrati per diversi milioni di anni. Il calo più grave è stato l'ultimo registrato, tra 7,65 milioni e 7,9 milioni di anni fa, quando i livelli dell'acqua del Mare di Parateside crollarono fino a 250 metri, scindendo il megalago in mini laghi, alcuni dei quali sarebbero stati probabilmente tossici per la maggior parte della vita acquatica. Secondo i calcoli degli scienziati, il megalago potrebbe aver perso fino al 70% della sua superficie e fino a un terzo del suo volume durante questi periodi di siccità.
Le alterazioni del paesaggio
Creato da spostamenti tettonici e dall'innalzamento delle montagne dell'Europa centrale, secondo la documentazione geologica dei ricercatori, il Mare di Paratetide sarebbe sopravvissuto per circa 5 milioni di anni in totale, prima che le alterazioni del paesaggio lo facessero defluire nel Mediterraneo. "Le disseccazioni parziali dei megalaghi corrispondono ai cambiamenti del clima, della rete alimentare e del paesaggio in tutta l'Eurasia, sebbene gli esatti fattori scatenanti e i meccanismi restino ancora da scoprire", scrivono i ricercatori nel loro articolo pubblicato. Una storia davvero "triste" dal punto di vista geologico, che ha portato all'estinzione della balena più piccola del mondo, la Cetotherium riabinini, che aveva le stesse dimensioni di un uomo adulto.
Studiare il passato per affrontare il futuro
Un altro studio recente** mostra come l'abbassamento dei livelli dell'acqua intorno al Mare di Paratetide abbia trasformato le coste in praterie, fornendo terreno fertile anche per l'evoluzione delle creature terrestri. In effetti, è probabile che la diversità della savana africana sia dovuta alle migrazioni causate dai principali periodi di siccità di questa era.
Naturalmente i cambiamenti climatici nei paesaggi e nella fauna selvatica rimangono un argomento molto pertinente oggi, milioni di anni dopo che il Mare di Paratetide si è prosciugato. Ogni studio come questo è un promemoria della vera minaccia che affrontiamo oggi, dimostrando come gli studi sul passato possano dirci di più sul nostro futuro.
Di Rossella Digiacomo
Bibliografia
*Late Miocene megalake regressions in Eurasia; Scientific Reports, June 2021
**Neogene hyperaridity in Arabia drove the directions of mammalian dispersal between Africa and Eurasia; Communications Earth & Environment, May 2021