MILANO – Spiagge e lidi balneari sono, oramai, un lontano ricordo. Tuttavia, è possibile continuare a beneficiare delle proprietà salutari dell’acqua marina anche lontano dalle località di villeggiatura. L’acqua pescata e imbottigliata a largo viene utilizzata per conservare diversi alimenti gourmet, mentre alcuni ristoratori che la usano in cucina per la preparazione di piatti e per idratare il pesce fresco o surgelato.
Acqua marina come ingrediente
Il concetto dell'acqua di mare come nuovo alimento da portare in tavola e come nuovo ingrediente da usare in cucina si sta facendo strada anche in Europa. Nel mare di fronte a Sète, (nel Sud della Francia) la nave Õdeep One pesca l’acqua marina a trecento metri di profondità, per poi trattarla, desalinizzarla senza alcun ingrediente chimico e imbottigliarla a bordo della nave. Così in Francia la nave Odeep One è stata trasformata in una fabbrica galleggiante dove l’acqua di mare, pompata al largo della costa, viene filtrata in modo selettivo per preservare la sua preziosa miscela di minerali marini, eliminando la maggior parte del cloruro di sodio. L’acqua, denominata Ôdeep (Ocean Fresh Water) contiene naturalmente 78 minerali marini biodisponibili ed è prodotta esclusivamente dalle acque più profonde del mare, cui non viene aggiunto nulla.
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Acqua di mare e cibi gourmet
L’acqua di mare è più che semplice acqua e sale: essa contiene una completa gamma di minerali e oligoelementi nella forma, proporzione ed equilibrio ottimali. È possibile oggi notare sugli scaffali dei supermercati alcuni prodotti realizzati con acqua di mare. Ne sono un esempio i filetti di tonno al naturale confezionati nell'acqua di mare purificata Aquamaris proveniente dal mar Ionio, per arricchisce il tonno di minerali come iodio e magnesio escludendo l'aggiunta di sale. Presso i centri Eataly è invece possibile trovare le conserve di datterini gialli prodotti nella Piana del Sele conservati nell’acqua di mare depurata.
Cucinare con acqua di mare
In realtà cucinare con acqua di mare è un’antica tradizione tipica dei paesi marittimi dove soprattutto i pescatori usavano l’acqua di mare per esaltare il gusto del pescato mantenendone un sapore fresco e naturale. Un’abitudine che conoscono bene navigatori di lungo corso come il velista Giovanni Soldini il quale, nelle sue traversate in solitaria, per cuocere la pasta usa una miscela paritetica di acqua marina e acqua dolce. Molti chef fanno altrettanto, tanto che un distributore di riferimento per la ristorazione di alta qualità come Longino & Cardenal ha inserito nel suo catalogo anche l'acqua di mare istantanea Winbi, richiesta dai cuochi per preparare frutti di mare, insaporire stufati e piatti di riso e per idratare il pesce fresco o surgelato prima della cottura, rendendolo così più saporito e consistente.
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Di Rossella Digiacomo