MILANO – A Mombasa, seconda città più grande del Kenya, la domanda di acqua dovrebbe raddoppiare a circa 300.000 metri cubi al giorno entro il 2035. Qui, complice il clima caldo e umido, le risorse idriche provengono principalmente da un notevole volume di precipitazioni che potrebbero anche cambiare in modo significativo a causa del riscaldamento della regione nei prossimi decenni. Per questo motivo si è alla ricerca di soluzioni per garantire un bilancio idrico sufficiente.
Il corso del fiume Mwache
La direzione e l'ampiezza massima del cambiamento delle precipitazioni è una delle maggiori preoccupazioni dei progettisti delle dighe del fiume Mwache, che attualmente ammonta a circa 310.000 metri cubi al giorno. Per soddisfare la domanda di acqua a Mombasa nei prossimi 100 anni, le istituzioni locali devono quindi decidere se investire in una diga costosa e di grandi dimensioni capace di fornire un approvvigionamento idrico costante in previsione del clima più secco in futuro, oppure optare per una diga di dimensioni più ridotte che possa soddisfare le esigenze attuali.
Il nuovo approccio
Per aiutare città come Mombasa a prendere tali decisioni, un team di ricercatori del MIT Joint Program on the Science and Policy of Global Change ha sviluppato un nuovo approccio sistematico, legato alla progettazione di infrastrutture idriche a lungo termine che può variare in base alla disponibilità di nuovi dati che accertano se il clima diventerà più asciutto. Questo approccio flessibile, descritto dagli studiosi sulla rivista Nature Communications, consente di aumentare l'altezza della diga in modo incrementale, riducendo sostanzialmente il rischio di realizzare infrastrutture di cemento non necessarie e mantenendo allo stesso tempo un livello simile di affidabilità di approvvigionamento idrico garantito da una diga più grande. Questo nuovo approccio potrebbe far risparmiare diversi miliardi di dollari ed essere implementato anche in altri Stati.
di Salvatore Galeone
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