MILANO – Sorprendere e deliziare gli ospiti che visitavano il giardino segreto dei Farnese, la famiglia che ha segnato la Rinascenza del colle Palatino. Con questa funzione furono ideati i suggestivi giochi d’acqua del Ninfeo degli Specchi, tornati a rivivere dopo 300 anni grazie all’installazione curata dall’architetto paesaggista Gabriella Strano.
Giochi d’acqua
L’installazione riporta alla luce l’ingegnoso gioco d’acqua, possibile grazie a dei tubuli nascosti nel terreno che, attivati di nascosto, zampillano a sorpresa bagnando il malcapitato passante, dando vita ad una coreografia di schizzi che piovono magicamente dall’alto in sincronia con i getti che fuoriescono dai fiori farnesiani scolpiti in pietra. Se un tempo i giochi d’acqua sorprendevano gli antichi rinascimentali, vittime del cosiddetto "scherzo dei Farnese", adesso tornati a zampillare potranno allietare i visitatori presso il Ninfeo degli Specchi al Palatino.
Storia del Ninfeo
Attribuito a Pirro Ligorio, e caduto in disuso dopo che il giardino fu dismesso dalla famiglia nobile, il Ninfeo viene riscoperto nel 1914 da Giacomo Boni. Originariamente coperto da una cupola per sembrare una grotta, ospitava nelle nicchie tre satiri che tenevano in mano degli specchi ed era riccamente decorato con paste vitree e mosaici. Il Ninfeo era alimentato dall'acqua che cadeva dalla perduta fontana dei platani. Con l’obiettivo di ricostruire la composizione originale, verrà riposizionato nei pressi della fontana uno dei satiri che un tempo la decoravano, finora conservato nei depositi.
di Stefania Ghezzi
Source: video messaggero.it