MILANO - Garantire il giusto apporto d’acqua e di liquidi è fondamentale per il benessere del corpo umano, qualunque sia la stagione. Ma oggi una ricerca ha rilevato il rapporto che intercorre tra la corretta idratazione e l'umore della persona. Questa teoria è stata recentemente confermata da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Connetticut che hanno dimostrato, attraverso test ed esperimenti, come anche una lieve disidratazione possa influenzare in modo negativo l’organismo alterando addirittura l’umore.
UMORE E DISIDRATAZIONE
La University of Hume Performance Laboratory del Connetticut ha analizzato l’avanzamento dello stato di disidratazione in soggetti adulti, 25 uomini e 25 donne di età media 23 anni, al variare dell’esercizio fisico. La lieve disidratazione è stata indotta da passeggiate sul tapis roulant, in alcuni casi accompagnate dall’ingestione di pillole diuretiche. Le partecipanti sono state quindi sottoposte a test che hanno misurato il loro livello di concentrazione, di memoria e di umore. Lo studio, condotto monitorando i volontari sia in condizioni di riposo che di esercizio fisico della durata di 30-60 minuti, ha dimostrato che anche una lieve disidratazione (perdita del 5,1% del volume di liquido nell’organismo) può influenzare negativamente energia e umore. La ricerca è stata pubblicata sul The Journal of Nutrition.
DIVERE REAZIONI IN UMOMO E DONNA
I dati sono stati raccolti effettuando dei test periodici ogni 28 giorni che avessero lo scopo di misurare il livello di concentrazione, tempo di reazione, apprendimento e ragionamento, nonché le abilità della memoria dei soggetti sia in condizioni di idratazione sia quando, dopo l’esercizio fisico, presentavano una carenza di liquidi. In particolare è stato interessante osservare come nelle giovani donne una modesta disidratazione abbia provocato mal di testa, stanchezza, difficoltà di concentrazione e la percezione che i compiti affidati fossero particolarmente impegnativi; negli uomini la disidratazione portava invece a sbalzi d’umore e difficoltà della memoria. Il ricercatore che ha condotto lo studio, Lawrence E. Armstrong, PhD, Professore di Fisiologia Ambientale presso l’University of Connecticut’s Human Performance Laboratory a Storrs, nel Connecticut, ha concluso segnalando un peggioramento dell’umore, un aumento della fatica ed in alcuni casi il sopraggiungere di cefalee nei casi di lieve disidratazione analizzati.
L’IMPORTANZA DELL’ACQUA
L’ideale soprattutto durante l’estate, come sottolinea Lawrence E. Armstrong, è non dimenticarsi mai di bere suddividendo idealmente la giornata in 4 fasi, in ciascuna delle quali assumere almeno due bicchieri d’acqua: dal risveglio a metà mattina; da metà mattina all’ora di pranzo; da pranzo a metà pomeriggio; da metà pomeriggio a cena. Ma soprattutto è fondamentale non aspettare di sentire lo stimolo della sete perché ciò indica già un principio di disidratazione.