MILANO – Pezzi unici realizzati in PET che si pongono a metà strada tra il design e un’opera futurista. E’ la tendenza che sta investendo il settore dell’arredamento che, dopo la moda e l’edilizia, sempre più si sta affidando a designer e ingegneri visionari per riprodurre complementi e oggetti per la casa sostenibili ma dall’inalterato senso estetico.
Lampade
Tra i molti usi del PET particolarmente d’impatto è quello dei lampadari realizzati da Thierry Jeannot che ha saputo apprezzarne al meglio le caratteristiche dando grande risalto alla sua trasparenza e ai giochi di luci e ombre che avrebbe potuto creare grazie ad una fonte luminosa. I suoi lampadari, ricavati assemblando diverse bottiglie di plastica, danno infatti la possibilità di poter giocare su una scala cromatica quasi infinita a seconda della luce e della tipologia di bottiglia utilizzata.
Poltrone
Realizzata dall’artista polacco Pawel Grunert, è considerata una delle più belle sedie realizzate utilizzando bottiglie di PET post-consumo e prende il nome di SIE43. Grunert non è nuovo allo studio delle sedute che non vengono concepite come un oggetto a sé stante ma sempre come qualcosa di inserito in un contesto e che sia in grado di evocare mondi unici e fantastici. L’artista ha sperimentato, nel corso della propria carriera numerosi materiali, tutti di origine naturale o riciclata, per approdare ad una sedia unica nel suo genere grazie ad una forma aerea e quasi fluttuante.
Sedie e divani
Giappone e Olanda insieme per questo originale progetto che ripropone sedie e divano in PET. L’idea nasce dall’ossessione del designer giapponese Yuya Ushida per la geometria e la linearità; durante la propria tesi di laurea infatti realizzò il primo prototipo di quello che sarebbe successivamente diventato XXXX_Sofa. Il primo materiale che utilizzò fu il bambù. In seguito, dall’incontro con l’azienda olandese Ahrend, realtà all’avanguardia in grado di investire su idee e su materiali innovativi, nascono il divano e le sedie che sono state prodotte su scala industriale sostituendo il bambù con le bottiglie di plastica riciclata.
di Salvatore Galeone
2 marzo 2017
credits: Thierry Jeannot