MILANO – Idratarsi nella corretta misura è necessario per star bene. Oggi, sul rapporto tra idratazione e funzioni cognitive, interviene un altro studio riportato da Bloomberg che ha stabilito quanto la disidratazione porti a un calo delle capacità del nostro cervello.
La letteratura scientifica già da tempo studia quando bere poca acqua possa influenzare negativamente la produttività delle persone e questa nuova ricerca avvalora le conclusioni raggiunte finora.
Lo studio
I ricercatori del Weill Cornell Medical College’s Brain and Mind Research Institute hanno provato che una perdita di acqua pari al 5% del nostro peso corporeo può influenzare l’attività neuronale.
Le immediate conseguenze ricadrebbero sulla memoria a breve termine mentre attenzione e tempo di reazione verrebbero indeboliti.
Giuseppe Faraco, docente di Neuroscienze al Weill Cornell Medical College e autore della ricerca, ha evidenziato che anche una leggera disidratazione può avere un forte impatto sulle capacità lavorative e sulla produttività delle persone.
Gli effetti negativi della carenza di acqua risultano particolarmente seri per i bambini piccoli e per le persone anziane che spesso possono avere anche problemi di incontinenza.
Le ricerche precedenti
Nel 2010 uno studio pubblicato sul Journal Human Brain Mapping ha indicato che una disidratazione prolungata può incidere negativamente su alcune funzioni mentali come la capacità di pianificare il lavoro o di elaborare concetti complessi.
Una ricerca precedente, pubblicata sul Applied Ergonomics, del 2004, aveva evidenziato un calo di produttività del 12% nelle guardie forestali che erano costrette a lavorare ad alte temperature.
di Salvatore Galeone
20 febbraio 2018
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